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Aveva solo 31 anni. Ennesima “morte improvvisa”: rugby in lutto per la tragica scomparsa

Pubblicato il 26/05/2022 08:14

Un altro caso che verrà registrato come “morta improvvisa”. Da un anno a questa parte abbiamo tristemente perso il conto. La cosa che però ogni volta ci lascia di sasso è l’età. Giovani, giovanissimi. Sono loro i principali protagonisti di questa drammatica strage silenziosa. È lecito chiedersi a questo punto se sia normale? Che cosa sta succedendo? Qualcuno al ministero della Sanità, tra una marchetta e l’altra a Big Pharma, puà almeno porsi il dubbio e avviare un’indagine? Perché non è normale che i nostri giovani stiano morendo uno dopo l’altro, “improvvisamente”. L’ultimo caso ha gettato nel lutto il mondo del rugby e un’intera comunità provinciale: la scomparsa improvvisa è di Andrea Murtas, 31enne di Almese. (Continua a leggere dopo la foto)

Murtas è stato stroncato martedì mattina da un malore mentre si trovava in casa. Come riporta La Stampa, “inutile l’intervento di un vicino di casa e dei soccorsi, che hanno tentato a lungo di rianimarlo. Volto noto in Val di Susa e non solo, Murtas militava dal 2018 nel Volvera Rugby a.s.d, dopo anni passati a giocare nelle giovanili del Rivoli Rugby e nei club della bassa valle”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Era una bella persona. Un ragazzo socievole pieno di voglia di vivere e capace di fare spogliatoio – lo ricorda commosso a La Stampa Mariano Sirigu, presidente del Volvera Rugby – il nostro club sta vivendo un anno terribile sotto il profilo umano: soltanto qualche mese fa abbiamo perso un ragazzo di 22 anni originario di Piossasco e mai avremmo immaginato di dover affrontare un altro lutto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dopo aver appreso la notizia della tragica scomparsa di Andrea Murtas, l’altra sera i suoi compagni di squadra si sono dati appuntamento al campetto di Volvera per ricordarlo insieme davanti ad una birra. “Se un Dio esiste questa volta ci ha giocato un brutto scherzo, un rugbista non muore mai, al massimo passa la palla, ma questa è troppo dura da mandare giù” si legge in uno dei tanti post condivisi dagli amici sui social. Ciao Andrea, un grande abbraccio alla famiglia.

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