Quanto accaduto al Tribunale di Pavia è vergognoso, e alza ancora di più l’asticella del livello di allarme per la nostra democrazia, vessata da questa lunga e non più tollerabile coda di misure messe in campo dal governo – a volte, come questo caso persino oltre i limiti di legge – per fronteggiare la pandemia di Covid. L’avvocato Bruno Botta era al Tribunale di Pavia a esercitare la sua professione, nello specifico doveva difendere una sua assistita, sospesa dal lavoro perché non vaccinata. Visto che dal 1° maggio non è più obbligatorio indossare la mascherina al chiuso, l’avvocato Botta è entrato in aula senza indossarla. A quel punto, però, il giudice ha iniziato a insistere affinché l’avvocato indossasse la mascherina, con toni sempre più gravi, fino ad arrivare – udite udite – ad annullare l’udienza. Siamo di fronte, dunque, a un giudice che annulla un’udienza perché un avvocato, rispettando la legge in vigore, non indossa una mascherina. (Continua a leggere dopo la foto)
Ci rendiamo conto? L’udienza intanto è stata rimandata a ottobre. La redazione de Il Paragone – dopo essere venuta a conoscenza dell’episodio tramite ByoBlu – ha raggiunto telefonicamente l’avvocato Botta per esprimergli solidarietà e per raccogliere alcune sue dichiarazioni in merito a quanto accaduto: “Mi trovavo al Tribunale di Pavia, la causa era fissata per le ore 13. Stavamo discutendo del ricorso di una cliente che era stata sospesa dal lavoro per non essersi sottoposta alla vaccinazione. Esce il giudice dall’aula e ci fa accomodare dentro. Va precisato che per come ci siamo disposti nell’aula c’era il pienissimo rispetto – oltretutto – delle distanze di sicurezza. Non indossavo la mascherina, perché dal 1° maggio non è più obbligatoria in nessun posto, se non in alcuni luoghi ben determinati. A quel punto il giudice mi chiede di indossare la mascherina, e replico che non ce l’ho. Il giudice insiste e mi invita ad uscire per procurarmene una. Di conseguenza preciso che non essendo sottoposto ad alcun obbligo di legger per indossarla, non lo avrei fatto”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Il giudice è andato su tutte le furie, intimandomi che DOVEVO indossare la mascherina, che ero obbligato a farlo e che se non lo avessi fatto avrebbe chiamato la sicurezza. Gli ho detto di chiamarla perché non stavo violando alcuna norma. Mi ha fatto uscire ed è iniziata una discussione più accesa, perché lui non poteva impormi nulla. Mi ha tenuto sulla porta non facendomi entrare e ha affermato che il presidente del tribunale di Pavia aveva fatto questa raccomandazione anche in base alla circolare del ministero della Salute del 28 aprile 2022. Io gli ho riposto che una raccomandazione non è un obbligo. E lui ha alzato i toni dicendomi addirittura che stavo rischiando grosso. Ma non è finita qui…”. (Continua a leggere dopo la foto)
Continua l’avvocato Botta il suo racconto: “Quando ha capito che da un punto di vista legale non c’erano effettivamente appigli, ha cambiato strategia, e sfruttando il fatto che il mio collega avvocato della controparte fosse diabetico, mi ha chiesto di indossare la mascherina per lui. Tranquillamente ho replicato che io essendo completamente sano – pur essendo dispiaciuto per la patologia del collega – non vedevo come avessi potuto recargli danno. Dopo un’affermazione poco carina da parte del giudice (“Lei è fuori dal cortile”), gli ho chiesto di rivolgersi a me con rispetto sia come persona sia come avvocato. A quel punto il giudice ha chiuso l’udienza e l’ha rinviata a ottobre. Ho fatto presente, di nuovo, che non indossavo la mascherina perché non avevo nessun obbligo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Conclude Botta: “La vicenda è molto grave. Il giudice ha così impedito a me di esercitare la mia professione, e ha impedito a una cittadina di avere giustizia. Ho quindi deciso di tutelare sia la mia figura che quella della mia cliente è ho posso annunciare che ho già depositato gli atti agli organi competenti, il Consiglio superiore della Magistratura, il Presidente del tribunale di Pavia, il Consiglio dell’Ordine di Roma e di Pavia e Cns. Ritengo che quanto accaduto sia gravissimo non solo per me ma per l’avvocatura tutta. Sono due anni che mi occupo di queste vicende, difendendo i non vaccinati in tutte le sedi, fin dall’inizio della pandemia. Il giudice quindi non aveva davanti uno sprovveduto, ma uno che conosce in lungo e in largo tutte le sfumature giuridiche collegate alle normative legate al Covid”. (Continua a leggere dopo la foto)
“In conclusione, ci tengo a precisare che dal 1° maggio, quando è decaduto l’obbligo, sono stato in molte Aule e ho sempre esercitato la mia professione senza mascherina, incontrando anche alcuni giudici che, come me e altri colleghi, non la portavano. È anche per questo che ci tengo ad arrivare fino in fondo a questa storia, perché è importante che l’avvocatura torni alla sua funzione originale e principale, a difesa dei cittadini e della giustizia. A maggior ragione sapendo che altri colleghi hanno fatto udienze senza mascherina in quel tribunale. Non so quindi perché in questo caso specifico questo giudice abbia agito così. Non avanzo nessuna ipotesi, ma visto che stavamo affrontando un caso relativo alla mancata vaccinazione…”. Attenderemo i prossimi sviluppi e ne daremo notizia.
Ti potrebbe interessare anche: Assaltano il palco di Italexit inneggiando alla brigata Azov. Costanzo: “Dimissioni Lamorgese, Prefetto e Questore”