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“Così uccidiamo il vaccino”. Aifa sapeva ma ci ha nascosto la verità: la scoperta choc di Fuori dal Coro (VIDEO)

Pubblicato il 31/03/2023 09:25

Ci sono voluti mesi e mesi di indagini, interrogatori e approfondimenti. Ma finalmente la verità sulla campagna vaccinale ha iniziato a venire a galla, smontando la narrativa di chi parlava di “Italia come esempio per il mondo”, lodando sé stesso per le scelte fatte, e mettendo piuttosto in imbarazzo i protagonisti di quella stagione disgraziata, segnata da errori e ingiustizie. Fuori dal Coro, programma condotto da Mario Giordano su Rete4, ha mostrato nelle scorse ore alcuni documenti interni all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che rivelano come già a gennaio 2021 si erano manifestati i primi effetti avversi in pazienti sottoposti a vaccinazione. Uno degli esperti scriveva: “Ci sono segnalazioni su eventi avversi post vaccinali in persone già guarite dal Covid, mi sembra opportuno affrontare l’argomento”. Subito dopo, la considerazione di un altro tecnico: “L’argomento è rilevante”. Peccato che, invece, la verità sia stata nascosta agli italiani con ogni mezzo. (Continua a leggere dopo la foto)
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aifa vaccino fuori dal coro

Già a gennaio 2021, dunque, Aifa sapeva che potevano esserci rischi nel vaccinare persone guarite dal Covid. Un campanello d’allarme che avrebbe dovuto portare a ulteriori approfondimenti e che, invece, è rimasto inascoltato. Anzi: ogni volta che uno scienziato ha parlato apertamente di effetti avversi negli ultimi 3 anni, è stato prontamente bollato come “pericoloso no vax” e fatto oggetto di feroci campagne discriminatorie, in tv come sui social. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il dottor Riccardo Ortolani, per esempio, parlava così ai microfoni di Fuori dal Coro a febbraio 2022: “La medicina ci ha sempre detto che non bisogna vaccinare chi ha già superato la malattia. Non solo, ci sono sempre più studi che dimostrano come vaccinare i guariti comporti un rischio maggiore di effetti indesiderati, perché si ha già una risposta immunitaria”. Rischi che sono stati evidentemente ignorati quando, a febbraio dello stesso anno, venne imposto l’obbligo vaccinale. (Continua a leggere dopo la foto)

In un altro documento interno ad Aifa mostrato da Fuori dal Coro, un’esperta scriveva: “Stanno arrivando molte richieste di parere su queste situazioni, che aumenteranno quando i vaccini riferiranno reazioni di vario tipo e grado, quando si presenteranno per la seconda dose nei prossimi giorni”. Non solo dalle parti dell’Agenzia sapevano degli effetti avversi, ma ci si aspettava anche un peggioramento della situazione con le successive inoculazioni. Ma mentre si invocavano ulteriori approfondimenti, anche a seguito dell’allarme lanciato intorno al farmaco AstraZeneca, ecco che interveniva l’allora direttore generale Nicola Magrini, fedelissimo dell’ex ministro Roberto Speranza: “Troppa enfasi intorno a eventi non correlati. Sono solo queste le possibilità? Così si uccide il vaccino“. Per non “uccidere il vaccino”, dunque, si preferì mettere a rischio la vita degli italiani.

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