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“L’Aifa ha nascosto i dati”. Quei silenzi che hanno impedito di salvare vite. Ecco le prove

Pubblicato il 18/03/2023 10:10 - Aggiornato il 18/03/2023 10:13

Informazioni nascoste, taciute non soltanto agli italiani, che stavano vivendo momenti drammatici di fronte alla diffusione di un virus sconosciuto, ma anche degli stessi tecnici che avrebbero dovuto contribuire a delineare una strategia efficace. Questo quanto sta emergendo dalle incredibili rivelazioni fatte dall’ex viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri nell’ambito dell’indagine della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia. Un passaggio, riportato da Francesco Borgonovo sulle pagine della Verità, è particolarmente significativo. Il 2 febbraio 2021 Sileri scriveva un messaggio a Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto dell’allora ministro Roberto Speranza, spiegando: “Dopo attenta analisi degli ultimi quattro mesi, dai monoclonali ai vaccini, dovremmo parlare all’Aifa. Magrini non è al posto giusto, forse è tempo di rimuoverlo”. Nicola Magrini era ed è stato a lungo direttore della stessa Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), costretto all’addio soltanto alla fine di gennaio 2023. (Continua a leggere dopo al foto)
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Il fatto che alcune delle persone più importanti del ministero ne chiedessero la rimozione già nel 2021 la dice piuttosto lunga e contribuisce a delineare un quadro agghiacciante: i vertici della sanità popolati di personaggi dalle dubbie competenze e più attenti alle lotte intestine che alle gestione dell’emergenza Covid. Lo stesso Magrini, per fare un altro esempio, scriveva a Zaccardi nell’ottobre 2020: “Ti ho visto in Cts, però davvero il livello è molto basso. E i tuoi del ministero della Salute sono i peggiori”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per quanto riguarda i vaccini e le cure, La Verità ha intervistato direttamente Sileri per fare chiarezza: “C’era stata fatta un’offerta sui monoclonali a febbraio 2021 e c’era la possibilità di investire. In quel momento, per quanto ne sapevamo, erano l’unica possibilità di cura, prima c’era stato il plasma autoimmune. Ebbene, io mi rivolsi ad Aifa per i monoclonali e non ebbi mai una risposta”. (Continua a leggere dopo la foto)

“In seguito – ha aggiunto Sileri – arrivarono i vaccini e ci fu tutta la questione AstraZeneca, consigliato solo per certe fasce d’età. Io qualche riluttanza la avevo, ma le decisioni dell’Aifa le apprendevo dalla stampa, con loro non riuscivo a comunicare”. L’ex viceministro a un certo punto aveva chiesto di “inserire nelle schede di anamnesi per il vaccino delle indicazioni sulle malattie autoimmuni”. Fosse stato ascoltato, forse casi come quello della giovanissima Camilla Canepa (morta poco dopo la somministrazione) si sarebbero potuti evitare.

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