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130 miliardi per aiutare le famiglie: nel Regno Unito è lo Stato a fermare la crisi del gas

Pubblicato il 08/09/2022 11:56 - Aggiornato il 15/09/2022 21:03

E meno male che c’è ancora chi, contro ogni evidenza, continua a parlare della Brexit come di un errore, auspicando passi indietro da parte del Regno Unito. Paese che, invece, non rimpiange certo la scelta di essersi allontanato da Bruxelles e dai suoi diktat, libero di gestire con molti più margini di manovra emergenze come quella dell’attuale crisi energetica. E così mentre le famiglie italiane sono ormai rassegnate a un inverno difficilissimo, con il costo delle bollette che potrebbe impennarsi come non mai, ecco che dall’altra parte della Manica il governo si è già attivato per aiutare i cittadini.

Il nuovo primo ministro Liz Truss ha infatti messo sul tavolo un programma di sostegno nazionale, redatto dai suoi esperti, per congelare le bollette di famiglie e imprese e non far morire l’economia. Le aziende energetiche riceveranno una garanzia pubblica per coprire il deficit, con l’unica incognita che ora riguarda la finestra durante la quale il piano sarà operativo. L’idea è quella di fissare le bollette annuali di elettricità e gas al livello attuale per una tipica famiglia britannica, ovvero circa 1.971 sterline (2.300 euro).

Uno sforzo economico notevole, che potrebbe ammontare complessivamente a 130 miliardi di sterline (150 miliardi di euro) e vedrebbe il governo impegnato per i prossimi 18 mesi. Oltre a circolare negli ambienti conservatori, la nota sarebbe stata visionata anche dall’agenzia di informazione Bloomberg. Una decisione arrivata dopo che le previsioni avevano delineato un’impennata dell’80% nelle bollette, troppo per le famiglie inglesi, che non avrebbero saputo far fronte all’aumento.

Truss ha escluso una tassa inaspettata per coprire le spese multimiliardarie che lo Stato dovrà sostenere. Ancora una volta, senza dover rendere conto a Bruxelles e forte di una piena sovranità monetaria, il Regno Unito si è così mosso in anticipo rispetto al resto del Vecchio Continente, fornedo alle famiglie risposte per evitare che l’inverno si trasformi in un incubo. All’interno dell’Ue, invece, gli italiani si chiedono ancora cosa ne sarà di loro.

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