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“Tumori anche dopo un anno.” La denuncia del dottor Stramezzi: “Sospendetele subito”

Pubblicato il 18/07/2023 20:50

Non ha bisogno di presentazioni, Andrea Stramezzi, uno dei medici coraggiosi in prima linea nella lotta al Covid, ma sul serio: “Nel mio reparto Covid sono guariti tutti, tant’è che in pochi mesi l’abbiamo chiuso”. I numeri parlano chiaro: svolgendo visite a domicilio e utilizzando antinfiammatori e antibiotici (in luogo di “Tachipirina e vigile attesa”), su 6.000 persone da lui assistite ne sono morte soltanto 4, tutte ultraottantenni e con altri problemi di salute. Nelle scorse settimane, Andrea Stramezzi è anche intervenuto all’Europarlamento per l’International Covid Summit. Ecco perché le sue parole rivestono grande importanza, e purtroppo fotografano una realtà a tinte fosche. Intervistato da Il Giornale d’Italia, in merito al Covid e ai vaccini e, dunque, alle reazioni avverse che taluni ancora osano negare o minimizzare, il medico e stomatologo anzitutto si augura che la commissione d’inchiesta parlamentare che partirà a breve possa eliminare “il velo di mistero” che c’è attorno ai danni collaterali. (Continua a leggere dopo la foto)
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Rischio tumori: parlano i numeri

Effetti avversi quali miocarditi e pericarditi, anche in soggetti giovanissimi e precedentemente in ottima salute, o i famigerati “malori improvvisi” e fatali. “Ormai, vi sono molte evidenze sugli eventi avversi anche gravi – afferma Stramezzi – e c’è stato un aumento di letalità e di insorgenza di tumori”. Quest’ultima, inquietante, evidenza del rischio cancerogeno è stata sottolineata anche da altri professionisti quali Maurizio Federico e Mariano Bizzarri. Già avevamo riportato gli studi su come la proteina Spike portasse alla esacerbazione di tumori già formati, con aumento di metastasi, e dunque alla recidiva del problema. Quel che ora, a emergenza terminata per come decretato dalla stessa Oms, andrebbe fatto è, dunque, “una moratoria”, sostiene ancora Stramezzi, una sospensione delle somministrazioni in attesa che “vengano effettuati studi seri e approfonditi sulla farmaco-cinetica, sulla farmaco-dinamica, sulla geno-tossicità e sulla onco-genicità, di questi pro-farmaci, chiamati vaccini Covid-19″. Invece, assolutamente fuori dalla realtà, di recente l’Associazione dei Medici di Medicina Generale ha già inviato ai suoi iscritti un avviso a “tenersi pronti per una somministrazione di un ulteriore booster ai propri assistiti considerati fragili”. Anche gli infettivologi e gli igienisti, in larga parte, continuano col proporre nuovi dosi di richiamo annuale anche ad emergenza finita. Come si spiega? L’intervistatore butta lì una formula: Conflitto d’interesse. “Probabile”, aggiunge Andrea Stramezzi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il Long Vax e le vaccinazioni in gravidanza

In un altro articolo abbiamo dato conto di quel fenomeno che oramai è lecito, e scientificamente provato, chiamare Long Vax: “Vi sono pochi dubbi, ormai, che il considerare come eventi avversi, solo quelli che compaiono entro le prime due settimane, non abbia senso. Si sono riscontrati eventi avversi correlabili anche a distanza di oltre un anno dall’ultima somministrazione”. Inoltre, andrebbe approfondito il “rischio nella somministrazione in gravidanza“, e anche qui, purtroppo, dobbiamo citare un altro articolo del nostro giornale che ha evidenziato la assoluta follia che ha portato a vaccinare donne in stato interessante, con la conseguente perdita del feto, per aborto spontaneo, o la sua morte prematura. (Continua a leggere dopo la foto)
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La proteina Spike

La proteina Spike, contenuta nei vaccini a mRNA contro il Covid, avrebbe effetti genotossici, anche nel lungo periodo, e nello specifico riuscirebbe a danneggiare l’informazione genetica all’interno di una cellula, causando mutazioni e intervenendo sull’apparato cardiocircolatorio. Ciò, argomenta Andrea Stramezzi, porta all’insorgere o al riacutizzarsi di malattie autoimmuni e, peraltro, spiegherebbe le statistiche, impazzite da due anni sin qui, dei cosiddetti malori improvvisi. Porzioni della proteina Spike, infatti, “vengono frammentate e assomigliano molto a enzimi o proteine prodotti dal nostro corpo, portando a una reazione auto-immune”.

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