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Una modesta proposta per aiutare migliaia di imprenditori

Pubblicato il 08/03/2021 16:51 - Aggiornato il 08/03/2021 17:27

di Vincenzo Cutraro.

Nel periodo in cui bisogna salvaguardare le nostre PMI e dare possibilità ai cittadini più temerari di investire, le nostre agenzie addette rispondono in maniera non adeguata e sempre lontane dalle vere esigenze del momento. Sono attivi diversi bandi, alcuni davvero interessanti. I più importanti sono “Resto al Sud”, “Nuova impresa a tasso zero”, self-employment per gli aderenti a Garanzia Giovani ecc.

I bandi in questione hanno molti aspetti positivi – il 50% a fondo perduto, il tasso agevolato, la garanzia al 100%, l’ammortamento di 24 mesi, il fatto che siano aperti a soggetti fino ai 55 anni di età ecc. – ma hanno un grave elemento negativo, quello di non finanziare l’acquisto di macchinari di seconda mano. Consideriamo il periodo: molte imprese sono in ginocchio, facili prede degli usurai, costrette alle svendite, magari a soggetti esteri. Riuscendo a far rientrare in un bando la vendita dell’azienda e dei macchinari usati si eviterebbe tutto questo, andando a creare un vantaggio per entrambe le parti, acquirente e venditore. 

Vincono in questo i prezzi giusti di vendita dei macchinari e delle attrezzature, il risparmio nel totale dell’investimento, la praticità di rimettere in pista immediatamente l’attività. Anche la parte burocratica in questi casi verrebbe quasi abolita. L’aspetto più importante sarebbe quello di favorire i nostri imprenditori o quelli che vorranno diventare tali.

Favoriremmo i piccoli artigiani e le varie maestranze, per esempio nelle piccole riparazioni o nelle ristrutturazioni, eviteremmo di far crescere solo le grandi multinazionali che hanno l’esclusiva produzione di alcuni macchinari e che in molti casi hanno sede all’estero. 

In ogni caso, ai posti di lavoro creati dalla multinazionale corrispondono decine di partite IVA chiuse e milioni di tasse non più introitate dal nostro Stato. Un impoverimento del nostro tessuto socio economico e delle maestranze. È fondamentale rivedere questo piccolo criterio che muove un importante catena ad esso collegata.