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Citata in giudizio per danni perchè… In gravidanza! La legge del profitto che divora i diritti

Pubblicato il 11/03/2021 18:08 - Aggiornato il 11/03/2021 18:09

di Antonio Iracà (ItalExit Friuli-Venezia Giulia)

Quando una donna decide di diventare madre, non ci sarebbe che da esser felici. La notizia dell’arrivo di una nuova vita è il sogno di molte famiglie, il miracolo di una gravidanza è un fulcro imprescindibile attorno al quale dovrebbe imperniarsi la nostra società.

Purtroppo però oggi siamo costretti a usare il condizionale.

Sempre più spesso, infatti, il diritto a essere madri viene messo in discussione da interessi che nulla hanno a che vedere con il buon senso e con l’umanità che dovrebbe albergare in ognuno di noi.

A pochi giorni dall’8 marzo, giornata internazionale della donna, una donna è stata citata in giudizio per danni perchè… In gravidanza! La storia di Lara Lugli, pallavolista del Volley Pordenone, è divenuta in questi giorni un argomento di interesse nazionale, ma per quanto durerà questa indignazione? Questa levata di scudi da parte di tutte le forze politiche sarà solo l’ennesima sceneggiata senza una critica radicale al neoliberismo che tutto divora, inclusi i decenni di lotta per il riconoscimento dei diritti delle donne.

Al fine di approfondire la questione, per avviare delle azioni concrete che portino a non sentir più notizie del genere, abbiamo incontrato l’ex Presidente della Commissione Regionale del Friuli-Venezia Giulia per le pari opportunità.

Il mantra del profitto assoluto ha snaturato le nostre leggi e ridotto a meri numeri le persone, alienandole da qualsiasi concetto di “diritto”, che sia questo alla salute, al lavoro o persino alla maternità. Fintanto che prevarrà questo assurdo modello sociale ed economico, l’unica reazione all’attacco che la nostra stessa umanità sta subendo potrà venire solo da noi stessi.