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“Non ricordo nulla”. L’allucinante deposizione di Fauci davanti al giudice. Ecco di cosa è accusato

Pubblicato il 30/11/2022 20:15

Quello che sta avvenendo negli Stati Uniti può essere definito una vera e propria bomba giudiziaria. La trascrizione non è ancora disponibile e non sono stati ammessi giornalisti. Ma dai procuratori generali che hanno intentato la causa, dai querelanti e dal loro avvocato, e da altre parti in causa contro l’amministrazione Biden, iniziano ad emergere alcune interessantissime informazioni sulla deposizione di Anthony Fauci. Il volto più noto de “La Scienza” votata al vaccinismo e alle misure restrittive è ora accusato di collusione con Big Tech per aver represso il dissenso in violazione del Primo Emendamento. Il procuratore generale della Louisiana, Jeff Landry, che ha assistito alla deposizione, ha ironizzato su come Fauci fosse stato colto da un’improvvisa amnesia una volta messo sotto giuramento: “È stato incredibile passare 7 ore con il dottor Fauci. L’uomo che da solo ha distrutto l’economia degli Stati Uniti basandosi sulla “scienza”. Per poi scoprire che non ricorda praticamente nulla della sua risposta al Covid!”. Sempre Landry ha poi ripostato uno screenshot del suo tweet scrivendo: “Questo è ciò che accade dopo che Elon Musk ha liberato Twitter!”.
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Si è svolta dunque la deposizione di Anthony Fauci nell’ambito della causa avviata dalla Louisiana e dal Missouri, in cui si sostiene che numerosi funzionari dell’amministrazione Biden hanno colluso con i giganti della tecnologia e dei social media e li hanno indirizzati a censurare le voci scientifiche e mediche dissenzienti riguardo al Covid. L’amministrazione Biden avrebbe collaborato con le piattaforme dei più grandi social media al fine di censurare e sopprimere i contenuti dissidenti dalla narrazione mainstream. La Corte ha costretto Fauci e Jean-Pierre a rispondere a domande sotto giuramento e a produrre documenti nel caso di collusione Biden-Big Tech.
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Come dicevamo, non sappiamo ancora molto di quanto successo. Come spiega eventiavversinews.it, la questione se la deposizione dovesse essere pubblica è stata oggetto di attenzione legale. Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto di bloccare tutte le registrazioni e le informazioni di identificazione personale per timore di molestie pubbliche, e questa condizione è stata accolta. Ne consegue che al momento non è stata resa pubblica alcuna trascrizione. Prima della deposizione, il procuratore generale del Missouri (e senatore eletto) Eric Schmitt ha promesso che avrebbe cercato di ottenere risposte da Fauci: “Domani, insieme al mio collega della Louisiana, il mio ufficio e io deporremo contro il dottor Anthony Fauci nella nostra causa contro l’amministrazione Biden per la presunta collusione con le società di social media per censurare la libertà di parola”, ha dichiarato il procuratore generale Schmitt. “Da quando abbiamo intentato la nostra storica causa, abbiamo scoperto documenti e scoperte che dimostrano un chiaro coordinamento tra l’Amministrazione Biden e le società di social media per censurare la libertà di parola, ma non abbiamo ancora finito. Abbiamo intenzione di ottenere risposte per conto del popolo americano. Restate sintonizzati”.
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Come riporta il blog di Maurizio Blondet, il procuratore generale della Louisiana Jeff Landry ha dichiarato che il dottor Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e principale consigliere medico del presidente degli Stati Uniti, non è riuscito a ricordare i dettagli della sua risposta al COVID-19 durante una deposizione. Landry e il procuratore generale del Missouri Eric Schmitt hanno interrogato Fauci nell’ambito della loro “causa contro il governo federale per la presunta collusione con le aziende di social media per censurare la parola”. Secondo un comunicato stampa dell’ufficio di Landry, “la Louisiana e il Missouri hanno intentato questa causa storica nel maggio del 2022 e da allora hanno portato alla luce una serie di scoperte che dimostrano che il governo federale e l’amministrazione Biden hanno collaborato con le società di social media per censurare il discorso su argomenti come la COVID-19 e altre questioni”. Sembra che il ritorno in auge dei repubblicani stia sortendo effetti interessanti in tal senso. La situazione verrà monitorata.

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