Vai al contenuto

L’Inghilterra può salvarsi da sola, l’Italia no: questa la vera conseguenza della Brexit

Pubblicato il 08/04/2020 10:29

C’è un’Italia costretta a fare i conti con l’Europa che non vuole esserle solidale, un’Unione dove Paesi come Austria o Finlandia dicono “no” alle richieste di Spagna, Francia e Italia, che hanno ben altro peso in termini di Pil eppure sono costrette a confrontarsi con un muro. E c’è, dall’altra parte della Manica, un’Inghilterra che può affrontare invece a testa alta l’emergenza economica dettata dal coronavirus. Con la consapevolezza di poter far ricorso a tutti i mezzi a disposizione, dopo aver abbandonato l’Ue, senza doversi confrontare con nessuno.

L'Inghilterra può salvarsi da sola, l'Italia no: questa la vera conseguenza della Brexit

Il ministro dell’Economia Rishi Sunak è intervenuto con determinazione crescente di fronti ai numeri sempre più preoccupanti, che hanno visto i casi passare nel giro di pochi giorni da soltanto un centinaio a oltre 50 mila. E così, d’accordo con Boris Johnson che nel frattempo tornava sui suoi passi e annunciava il lockdown del Paese, ha tirato fuori il “bazooka”, sulla falsariga di quanto fatto da Donald Trump negli Stati Uniti. Un’operazione da 350 miliardi di sterline, una cifra mai mobilitata in passato tutta insieme, per sostenere la popolazione bloccata a casa e impossibilitata a lavorare. Soldi che andranno direttamente nelle tasche dei cittadini.

L'Inghilterra può salvarsi da sola, l'Italia no: questa la vera conseguenza della Brexit

Il frutto di una scelta difficile e coraggiosa, tutt’altro che scontata: quella Brexit contro la quale si era scagliata anche una nutrita parte dell’opinione pubblica britannica e che però, in questo momento storico, ribadisce tutta la sua opportunità. Nessun vincolo di bilancio da rispettare, nessun parametro di Maastricht da seguire. Ogni sforzo economico può essere fatto senza dover dar retta ad altre campane che non siano la propria, ogni risorsa disponibile può essere messa in campo per affrontare una sfida senza precedenti, che ha costretto anche il premier Johnson, dopo le resistenze iniziale, a bloccare la stragrande maggioranza delle attività del Paese.

L'Inghilterra può salvarsi da sola, l'Italia no: questa la vera conseguenza della Brexit

Lo stop totale, seguendo l’esempio italiano, è una decisione insostenibile dal punto di vista economico per qualsiasi Paese. E così anche un premier conservatore come Johnson si è trovato a mettere in piedi un modello che prevede il pagamento da parte del governo dell’80% dello stipendio di ogni dipendente privato, fino a un totale di 2.500 sterline l’uno. Una manovra dalla durata stabilita, al momento, di 3 mesi, per un costo complessivo di 4 miliardi ogni milione di lavoratori. Possibile grazie a una libertà della quale l’Italia non può godere, costretta a elemosinare solidarietà nelle opportune sedi Ue, come ormai da prassi.

Ti potrebbe interessare anche: https://www.ilparagone.it/attualita/un-disastro-chiamato-arcuri-mascherine-respiratori-co-cronaca-di-un-fallimento/