I crediti del Superbonus svaniscono, di fatto, nel nulla. Una decisione difesa a spada tratta dagli esponenti del governo Meloni, che hanno spiegato come fosse necessario stringere la cinghia per evitare spese troppo sanguinose per le casse pubbliche, ma che ha scatenato forti polemiche da parte degli imprenditori e degli operai, i primi a subire sulla propria pelle il peso di questa scelta. La Stampa ha raccolto le testimonianze di alcuni professionisti del settore, alcune particolarmente amare: è il caso, per esempio, di un uomo d’affari che fin da subito si è tenuto lontano dai contratti finanziati con i crediti fiscali, sentendo puzza di bruciato. E che oggi racconta: “È solo grazie a questa mossa che mi sono salvato dalla bancarotta“. Un barlume di speranza c’è ancora, sotto forma di introduzione di un sistema di compensazioni fiscali già invocato da più parti. Ma la sensazione di delusione resta, fortissima. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Superbonus, il governo dice stop: cosa cambia ora e chi dovrà pagare i lavori. Tutto quello che c’è da sapere
Alessandro Aguì, titolare di un’impresa di restauri e ristrutturazioni a Torino, ha confermato il clima di grande preoccupazione che si sta respirando dopo la decisione del governo: “Il mercato si è bloccato all’improvviso. Da qualche giorno abbiamo clienti che ci telefonano disperati per sapere cosa si può fare. Noi come Ima Costruzioni abbiamo tre cantieri aperti dove abbiamo anticipato tutte le spese. Noi porteremo avanti lo stesso i lavori. Ma la tentazione, per le aziende più esposte, sarà quella di dichiarare il fallimento”. (Continua a leggere dopo la foto)
“In una sola notte il mio studio ha perso tutti i progetti con cessione del credito” ha invece commentato l’ingegnere Carlotta Penati, a capo dello studio omonimo di progettazione e presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano. “Abbiamo visto andare in fumo il lavoro dell’ultimo anno, non è stato concesso il tempo necessario per sistemare una situazione in corsa. Ho molte pratiche pronte ma che non hanno ricevuto l’invio. Siamo rimasti col cerino in mano”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il timore è che ora possa arrivare una vera e propria pioggia di contenziosi, “perché ci sono contratti firmati a cui non farà seguito l’iter successivo del bonus. La paura è che molti studi professionali impegnati col Superbonus possano chiudere, dopo aver affrontato negli ultimi mesi alti costi e impegnato le proprie competenze”.
Ti potrebbe interessare anche: Superbonus, le Regioni acquisteranno i crediti bloccati. Ecco quali sono e come non perdere le detrazioni