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Cinesi sì, italiani no! Il paradosso di Prato e la “cinesizzazione” dell’Italia

Pubblicato il 27/04/2020 15:06 - Aggiornato il 27/04/2020 15:45

Prato riaccende il motore dopo il lockdown. Con un’ordinanza della Regione Toscana, infatti, è stato dato il via libera alla ripresa delle attività del polo tessile e dell’abbigliamento cittadino, come noto in mano per la stragrande maggioranza a degli imprenditori asiatici. Non potrà ripartire la produzione, per ora, via soltanto alla manutenzione e alla riparazione dei macchinari in attesa del definitivo lasciapassare. Una notizia che ha scatenato la rabbia di chi, altrove, si trova ancora costretto a rimanere con le mani legate da settimane, contando perdite che si sommano giorno dopo giorno.

Regione che vai, regole che trovi: a Prato l'azienda tessile riaccende già i motori

La provincia di Prato è stata una delle meno investite dell’intero Stivale dall’emergenza coronavirus, spingendo così il governatore toscano Enrico Rossi a rivedere le sue decisioni. Una prima ordinanza riguardava infatti soltanto le aziende di “materiali di origine animale e vegetale”, ma è successivamente stata estesa anche al comparto tessile su sollecitazione del sindaco del capoluogo Biffoni e della Confindustria locale. Il provvedimento consentirà una parziale ripresa dell’attività e riguarderà circa 2.000 aziende, ovviamente nel rispetto delle norme sulla sicurezza tracciate dal governo.

Regione che vai, regole che trovi: a Prato l'azienda tessile riaccende già i motori

Un via libera arrivato nonostante i tanti timori di queste ultime settimane sulla “Chinatown d’Italia”, riguardanti soprattutto i contatti che i cittadini di origine cinesi hanno con la madrepatria. Vero che la comunità di Prato ha reagito molto bene all’emergenza, rispettando il lockdown in maniera ferrea e con ottimi risultati. Altrettanto vero è che però allo stesso tempo restano ignorate le grida d’aiuto di tanti imprenditori sparsi per l’Italia che al momento non hanno ricevuto alcun tipo di via libera.

Regione che vai, regole che trovi: a Prato l'azienda tessile riaccende già i motori

Sono i governatori, quando possono, a mostrarsi più coraggiosi di un governo che continua a intervenire poco e con ritardi estremi, come dimostrato dall’erogazione a singhiozzo degli aiuti fin qui stanziati. E che non ha ancora capito la grandezza della crisi economica che si è abbattuta sul Paese, dalla quale molte attività rischiano di non rialzarsi.

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