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Fisco, cancellare il debito. Ecco chi potrà farlo e per quali cartelle esattoriali.

Pubblicato il 26/11/2022 10:15 - Aggiornato il 26/11/2022 10:16

Come funziona la rottamazione delle cartelle e chi potrà cancellare il proprio debito col Fisco? Una domanda che si stanno ponendo migliaia di italiani, dopo gli ultimi annunci del premier Giorgia Meloni. E alla quale proviamo a rispondere in maniera esauriente per fugare ogni dubbio. Innanzitutto va fatta una precisazione: la norma per la rottamazione non è stata ancora messa nero su bianco, ma il governo ha inserito la parte relativa allo stralcio nella legge di Bilancio. A partire dal 1 gennaio 2023 saranno quindi rottamate tutte le cartelle con importi fino a 1.000 euro consegnate nel periodo compresto tra il 2010 e il 2015. Oltre ai debiti ancora pendenti saranno cancellati anche interessi e sanzioni. Le cartelle con importi superiori andranno invece pagate interamente, con una sanzione del 3%. Il pagamento potrà essere dilazionato in 5 anni. Pagando la somma entro il 31 luglio 2023 in un’unica soluzione, invece, non andranno corrisposti interessi o sanzioni. (Continua a leggere dopo la foto)

Per quanto riguarda le cartelle da 1.000 euro emesse successivamente, a partire cioè dal 1 gennaio 2016, andranno pagate per intero ed entro 5 anni, ma senza interessi o sanzioni. Come spiegato dal Sole 24 Ore, il governo ha previsto inoltre un mini-condono dei debiti non versati durante la pandemia, nel biennio 2020-21, con una sanzione del 3% sulle somme dovute e una rateizzazione fino a 5 anni. (Continua a leggere dopo la foto)

Per quanto riguarda i debiti con le pubbliche amministrazioni non ancora oggetto di cartelle esattoriali, è prevista la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi, a causa del Covid, non ha potuto versare le tasse. Due, invece, i casi previsti per chi ha evaso il fisco, dichiarando meno di quanto avrebbe dovuto. (Continua a leggere dopo la foto)

Se il fisco non ha ancora contestato l’evasione, è possibile ravvedersi pagando il dovuto nell’arco di due anni e con la solita sanzione del 5%. Se la sanzione è stata già notificata, il contribuente può invece pagare tutto nell’arco di 5 anni. In caso si pensi a un errore del fisco, infine, si può aprire una trattativa con l’Agenzia delle Entrate ricorrendo all’accertamento “con adesione”.

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