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“Sold out”. Anche le scuse diventano un business: le conseguenze del video di Chiara Ferragni

Pubblicato il 21/12/2023 09:15 - Aggiornato il 21/12/2023 10:03


In tempi come questi anche chiedere scusa di fronte a un errore può diventare un affare. Anche piuttosto redditizio, calcolatrice alla mano. Di cosa stiamo parlando? Del famoso video attraverso il quale Chiara Ferragni ha chiesto scusa al popolo dei social per l’affaire pandoro, dopo le accuse di pubblicità ingannevole. La tuta indossata dalla celebre influencere nel filmato, infatti, costerebbe 600 euro. E come rivelato dalla testata Open, in questo momento l’articolo, sul sito dell’azienda Laneus che lo produce, è esaurito. (Continua a leggere dopo la foto)
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chiara ferragni

Non è ben chiaro se per colpa della corsa ai regali di Natale o proprio per via dell’outfit scelto dall’influencer nel suo ultimo post sui social, ma l’articolo è andato rapidamente sold out. A sollevare il caso in rete è l’account veryinutilpeople.it. Il capo, in lana e angora, è grigio, colore adatto come precisa l’armocromista Enrico Chiccio, per rappresentare dispiacere. (Continua a leggere dopo la foto)

chiara ferragni

Lo ha usato “per enfatizzare quel processo di dispiacere in base a quello che è successo. Se lo spirito del messaggio è simulare dispiacere, in tal caso il grigio è il colore ideale poiché nel suo specifico caso. vuole mantenere un tono sobrio, sotto le righe rispetto a quelli che sono i colori che lei usa e in contrasto con quelli che sono i suoi colori naturali. Lei è andata ad utilizzare credo proprio appositamente un colore di questo tipo, lavorando quindi anche nella comunicazione non verbale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Enrico Chiccio, diventato famoso per essere stato scelto da Elly Schlein come armocromista, ha poi aggiunto in un’intervista rilasciata a Mow Magazine: “A me è sembrata piuttosto una pantomima, non mi è sembrata molto reale questa scena. La verità la saprà solo lei, ma credo che l’antitrust abbia fatto il suo dovere a riguardo e probabilmente ci sono delle fondate motivazioni”.

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