Come previsto, nonostante i tanti dubbi sollevati ancora da alcuni esperti sull’opportunità delle somministrazioni ai giovanissimi, l’Ema ha approvato il vaccino Pfizer anche per i bambini in età compresa tra i 5 e gli 11 anni. La dose sarà diversa rispetto a quella riservata agli adulti, ridotta a un terzo: 10 microgrammi del farmaco anti-Covid prodotto dall’azienda americana anziché 30.
Stando al protocollo approvato dall’Ema, l’Agenzia del farmaco europea, dopo la prima dose servirà un richiamo, a distanza di 3 settimane. Una decisione che interesserà tantissime famiglie: in Italia i bambini in questa fascia d’età sono circa 4 milioni. Prima del definitivo via libera nel nostro Paese, servirà l’ok dell’Aifa, che dovrebbe però pronunciarsi favorevolmente già lunedì 29 novembre.
La decisione dell’Ema è anche il via libera per un nuovo, redditizio business nel quale le case farmaceutiche sono pronte a tuffarsi: come rivelato da Repubblica, le prime fiale per l’età pediatrica dovrebbero arrivare nei Paesi dell’Unione Europea, che hanno fatto un acquisto congiunto, a partire dal 20 dicembre. La Francia e la Germania hanno già annunciato che non si partirà con le iniezioni prima del 2022, mentre gli Stati Uniti hanno già iniziato la campagna di somministrazione, che ha interessato fin qui 3 milioni di bambini.
L’approvazione è arrivata sulla base dei risultati dei test condotti da Pfizer su un gruppo di 2 mila bambini, esami che hanno spinto l’azienda americana a dichiarare che l’efficacia del vaccino nel prevenire infezioni sintomatiche nei bambini è “del 90,7%”. Gli effetti collaterali riscontrati sono stati simili a quelli delle persone sopra ai 12 anni: dolore nel punto dell’iniezione, stanchezza, mal di testa, brividi per uno o due giorni.
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