x

x

Vai al contenuto

Razionamento energetico, l’Europa impone le sue regole: cosa non si potrà fare

Pubblicato il 24/08/2022 10:41 - Aggiornato il 24/08/2022 14:03

Nonostante le rassicurazioni di tutti i leader dei principali partiti, che continuano a ignorare il tema dell’emergenza energetica e delle misure necessarie a farvi fronte, il rischio di un inverno difficile per le famiglie italiane si sta facendo sempre più concreto. In Europa, tanti Stati hanno già annunciato nuove regole, basate sulla necessità di tagliare i consumi. Nel nostro Paese, con la campagna elettorale ancora in corso, tutto tace, ma è ormai scontato che presto finiremo per imitare altre nazioni. Tra queste la Germania, che in queste ore ha annunciato il proprio piano.

Dal 1 settembre 2022 al 1 marzo 2023, le vetrine dei negozi di tutta la Germania saranno infatti spente, prive di illuminazione, nella fascia oraria che va dalle 22 di sera alle 6 della mattina. Negli edifici pubblici, con qualche eccezione come ospedali e asili, l’acqua dei rubinetti sarà rigorosamente fredda, le aree comuni non saranno riscaldate e la temperatura delle stanze con impiegati che lavorano prevalentemente seduti non potrà superare i 19 gradi.

Gli impiegati che invece svolgono mansioni meno sedentarie non potranno alzare i riscaldamenti sopra i 18 gradi, dove l’attività fisica è più presente si scenderà a 16. Il regolamento sarà approvato in queste ore dal governo federale a Berlino ed entrerà in vigore ai primi settembre, rimanendo valido per 6 mesi. Scelte impopolari ma che il governo ha ritenuto necessarie per far fronte all’emergenza economica e alla crisi energetica, mettendo in campo ogni possibile soluzione per risparmiare risorse preziose.

La riduzione delle temperature resterà facoltativa nelle abitazioni private, con le piscine (interne o esterne) che non potranno però più essere riscaldate tramite gas o elettricità. Uno scenario che vedremo con tutta probabilità replicato anche in Italia, dove potrebbero scattare restrizioni ancora più rigorose. Ovviamente, si inizierà a parlare di sacrifici soltanto una volta finita la campagna elettorale.

Ti potrebbe interessare anche: “In arrivo la sesta ondata”. Gli ipervaccinati di Israele lanciano l’allarme: e da noi c’è chi si sfrega già le mani