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“Vaccini e contagi, l’incredibile correlazione”. La scoperta choc degli studiosi americani: cosa succede dopo la puntura

Pubblicato il 22/12/2022 09:51

L’incidenza delle infezini da Covid aumenta di pari passo con il numero di vaccinazioni effettuate dalla popolazione? Una domanda che sorge spontanea dando un’occhiata all’ultimo report dell’Iss, dove i numeri ci dicono che, nella fascia 60-79 anni, i contagi sono più frequenti tra chi si è fermato a due punture, mentre scendendo ad analizzare la popolazione in età 12-39 anni e 40-59 anni il maggior numero di casi di positività vengono registrati tra chi ha ricevuto tre dosi. E ancora: tra gli over 80, il tasso di positività è maggiore in chi ha effettuato il booster rispetto a chi lo ha rifiutato. La quarta dose? Dopo 120 giorni il tasso di positività sale vertiginosamente, a conferma di come la protezione offerta sia estremamente limitata nel tempo. Dati, quelli del nostro Paese, perfettamente in linea con quelli registrati altrove, come per esempio negli Stati Uniti. (Continua a leggere dopo la foto)

C’è, però, una differenza sostanziale tra l’Italia e il resto del mondo. Dalle nostre parti, infatti, si continua a non discutere apertamente del problema. I vaccini restano “sacri” agli occhi di molti esperti e politici, metterne in discussione efficacia e sicurezza è ancora oggi peccato mortale. Negli Usa, invece, ci si interroga. Uno studio condotto sul nuovo vaccino bivalente Omicron monitorando, fino al 12 dicembre 2022, un campione di 50 mila impiegati della Cleveland Clinic, in Ohio, ha confermato il rapporto tra somministrazioni e positività alle stelle. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo studio, riportato da Alessandro Rico in un articolo pubblicato sulla Verità, ha dato un risultato sorprendente per gli stessi autori: “Maggiore è il numero di dosi di vaccino precedentemente ricevute, maggiore è il rischio di contrarre il Covid”. I cinque scienziati autori della ricerca hanno sottolineato come il la maggior parte dei soggetti osservati era composta da “giovani, tutti candidati ad aver ricevuto almeno tre dosi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sempre attraverso le pagine della Verità, il professor Mariano Bizzarri aveva ipotizzato nei giorni scorsi: “Il continuo richiamo vaccinale verosimilmente potrebbe aver compromesso, in tanti casi, il sistema immunitario”. Sarebbe quantomeno auspicabile indagare più a fondo il fenomeno, per capire cosa stia davvero succedendo alla popolazione di tutto il mondo. Ma in Italia anche solo porre il probema non è ancora cosa lecita.

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