Un’Unione Europea che da tempo, in nome di presunte rivoluzioni “Green”, ha dichiarato guerra ad alcune delle eccellenze italiane più amate al mondo. E che ci costringerà presto, se non troverà davanti a sé un’opposizione forte, a ridurre le coltivazioni e aumentare l’importazione da altri Paese. Questo l’allarme lanciato attraverso le pagine della Verità da Fabio Dragoni, che ha intervistato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti per fare il punto della situazione, a partire dalle criticità: “Accompagnavo in Giappone il commissario europeo all’Agricoltura. Su quei banchi c’era l’ortofrutta spagnola e non la nostra. Il prodotto spagnolo arriva prima e costa meno. Confidiamo che il ministro Salvini dia concretezza alle proposte fin qui avanzate”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Negli ultimi mesi si è parlato molto delle alte emissioni di C02 del comparto agricolo. Secondo Giansanti, però, si tratterebbe soltanto di “rumore di fondo. Abbiamo le migliori performance mondiali in termini di riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari. È impensabile costruire un modello europeo se poi non troviamo un accordo con la Cina e gli Usa. I migliori studi delle università americane ci dicono che il Green Deal europeo comporterà una riduzione della nostra produzione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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A causa dei nuovi modelli di sviluppo “ecologici” che l’Europa finirà per imporre agli Stati membri, saremo dunque costretti a tirare il freno. Le conseguenze? “O mangiamo meno – ha spiegato Giansanti – o importiamo ciò che non produciamo più da altri Paesi, che si atterranno a chissà quali standard. Ci stiamo uccidendo con le nostre mani”. (Continua a leggere dopo la foto)
Tra le follie europee, secondo Giansanti, anche la guerra europea al packaging del monouso: “Come si può concepire una busta di insalata che abbia un peso minimo di 1,5 kg? Immaginate il costo ambientale ed economico del recupero di una bottiglia di vino venduta in Australia con il suo cartone”.