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“Professori trans o gender fluid…” A scuola scatta la rivoluzione Lgbtq+: tutte le novità

Pubblicato il 17/07/2023 08:59 - Aggiornato il 17/07/2023 09:43

Bagni neutri per insegnanti transgender e identità “alias” per le credenziali della posta elettronica, così come sul cartellino di riconoscimento e su eventuali tabelle di turni e orari esposte in degli spazi comuni. Queste le novità che rivoluzioneranno la scuola italiana, inserite nel contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto istruzione, università e ricerca: come riportato dal Fatto Quotidiano, il documento è stato firmato nelle scorse ore dai sindacati (tranne la Uil) e dall’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Anche il governo, quindi, ha dato il via libera, in particolare il ministero dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara della Lega. (Continua a leggere dopo la foto)
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bagni neutri scuola

Lo stesso Valditara ha commentato così la notizia dell’accordo raggiunto: “Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata”. Il documento sarà definitivo quando avrà superato i controlli del ministero dell’Economia, ma il Fatto ha già sottolineato la presenza di un articolo nuovo rispetto ai documenti degli anni precedenti. (Continua a leggere dopo la foto)

“Bagni neutri e alias per i professori trans”. Rivoluzione a scuola

Si tratta del passaggio dedicato alla “Transizione di genere“, che contiene alcune di quelle norme invocate in passato dagli esponenti del mondo Lgbtq+ . Nel testo si legge: “Al fine di tutelare il benessere psicofisico di lavoratori transgender, di creare un ambiente di lavoro inclusivo, ispirato al valore fondante della pari dignità umana delle persone, eliminando situazioni di disagio per coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere, le amministrazioni riconoscono un’identità alias al dipendente che ha intrapreso il percorso di transizione di genere di cui alla Legge 164/1982 e ne faccia richiesta tramite la sottoscrizione di un accordo di riservatezza confidenziale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Tra gli esempi di applicazione della norma, “divise di lavoro corrispondenti al genere di elezione della persona e la possibilità di utilizzare spogliatoio e servizi igienici neutri rispetto al genere, se presenti, o corrispondenti all’identità di genere del lavoratore”. Interrogato dal Fatto Quotidiano, il ministero dell’Istruzione ha sottolineato come si tratti di articoli “presenti in tutti i contratti“. Una sorta di adeguamento necessario, dunque, secondo gli esponenti del governo.

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