La Svezia dice no al vaccino per i bambini: con una decisione che ha subito fatto il giro del mondo, il ministero della Salute ha infatti annunciato di non approvare la somministrazione alla fascia della popolazione tra i 5 e gli 11 anni, preoccupato dal fatto che rischi possano superare i benefici. Una scelta in linea con i tanti allarmi lanciati dagli esperti in questi mesi e puntualmente ignorati, invece, dal governo italiano, che ha deciso di aprire comunque all’inoculazione per i più giovani.
“Sulla base delle conoscenze che abbiamo oggi, il rischio di malattie gravi nei bambini è molto basso. Per questo non vediamo quali siano i benefici di un’eventuale vaccinazione” ha spiegato il funzionario dell’Agenzia della Salute Britta Bjorkholm in una conferenza stampa tenuta per mostrare i risultati delle valutazioni scientifiche raccolte. La decisione, secondo l’esecutivo svedese, potrebbe essere “rivista” in caso dovessero essere sviluppati nuovi vaccini.
Stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters, i bambini considerati “a rischio”, quelli cioè affetti da patologie gravi, potranno comunque essere sottoposti alla vaccinazione, con il consenso delle famiglie. Nelle ultime ore la Svezia ha registrato complessivamente oltre 40 mila nuovi casi di Covid, anche se il governo ha rassicurato i cittadini spiegando come le strutture ospedaliere stiano reggendo la pressione, al contrario di quanto accaduto all’inizio della pandemia.
Oltre a escludere la vaccinazione per i più piccoli, l’esecutivo svedese sta ragionando anche sull’abolizione delle ultime misure restrittive rimaste in vigore nel Paese. Fino al 9 febbraio i locali continueranno infatti a dover rispettare degli orari di apertura limitati e con un tetto massimo di presenze all’interno. A partire dalle prossime settimane potrebbero però essere rimossi anche questi ultimi paletti.
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