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“In un anno non ha concluso niente”. Così Tremonti demolisce Draghi: l’analisi

Pubblicato il 21/02/2022 11:18

Giulio Tremonti, come al solito, non usa giri di parole per esprimere un concetto che in fondo è sotto gli occhi di tutti: “Nessuna riforma conclusa dopo un anno di governo”. L’affermazione è chiara e diretta, ma non è una semplice critica al governo guidato da Mario Draghi, la sua è un’analisi approfondita su cosa è stato fatto da quando il banchiere si è impossessato della poltrona di Palazzo Chigi. Dialogando con La Stampa che lo ha intervistato, Tremonti ha parlato di tutti i documenti che costituiscono il Pnrr e che lui tiene su un tavolo del suo ufficio. “Migliaia di pagine – ha dichiarato – 32 centimetri verticali di formule matematiche e giuridiche” che però non hanno prodotto finora nulla. (Continua a leggere dopo la foto)

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Secondo l’ex ministro dell’Economia il governo è uscito indebolito dalla rielezione del presidente Sergio Mattarella e ciò si riflette anche sulle riforme: “Dopo il Quirinale, chissà perché, è cambiato tutto. Dico che da una fase di finanza espansiva e di condivisione con il Parlamento siamo passati a una fase di irrigidimento”. E sono proprio le divergenze tra esecutivo e maggioranza che stanno mettendo a rischio le riforme: secondo Tremonti, per ora il premier Draghi ha avuto successo solo sulla campagna vaccinale, che comunque era una delle priorità del suo governo. (Continua a leggere dopo la foto)

“Per il resto, a oggi non è facile incontrare per strada una riforma: dopo un anno è tutto work in progress – ha spiegato Tremonti – la riforma fiscale è una delega estremamente generica e in parte contraddittoria; il catasto è stato rinviato al 2026; la giustizia incrocia i referendum, quindi mi sembra un’area attraversata da notevoli complessità”. E il decreto bollette? (Continua a leggere dopo la foto)

“Era fondamentale, però dopo tre provvedimenti consecutivi in un mese e mezzo, noto un’azione da parte del governo caotica, e credo non sufficiente. Comunque è evidente la nuova linea sui conti pubblici, è finito il periodo d’oro degli scostamenti di bilancio”. All’orizzonte, dunque, nessun chiaro di luna. Per gli italiani si sta mettendo male. Non solo sul piano dei diritti sospesi e della democrazia in pausa, ma anche sul fronte economico. Inflazione, bollette alle stelle, poco lavoro e carrello della spesa sempre più caro. Buon permanenza nel Draghistan.

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