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Toti: “Il via libera agli Open Day lo aveva dato una lettera del generale Figliuolo”

Pubblicato il 11/06/2021 14:55

Un dramma che poteva e doveva essere evitato, quello che ha visto perdere la vita Camilla Canepa, 18 anni, originaria di Sestri Levante. Una ragazza sorridente, impegnata a preparare la maturità. Colpita da una trombosi pochi giorni dopo essersi sottoposta alla vaccinazione con il farmaco AstraZeneca, oggi nuovamente sul banco degli imputati dopo che gli esperti hanno cambiato parere in merito innumerevoli volte. Tanto che ora, dopo la tragedia, si parla nuovamente di uno stop.

Colpito da accuse e critiche per aver autorizzato l’Open Day al quale Camilla aveva preso parte, il governatore della Liguria Giovanni Toti ha però spiegato di aver ricevuto, come tutti i presidenti di Regione, indicazioni precise in merito. E ha puntato il dito contro il governo e il Comitato tecnico-scientifico, pubblicando sul proprio profilo Facebook una lettera ricevuta lo scorso 12 maggio 2021 dal capo di gabinetto del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, il colonnello Gabriele Garau.

Toti: "Figliuolo aveva dato il via libera agli Open Day AstraZeneca"

Nel testo, inviato alle Regioni, si riporta un parere del Comitato tecnico-scientifico che “non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale (AstraZeneca e Johnson&Johnson) a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni”. Il Cts, insomma, aveva dato il via libera agli Open Day meno di un mese fa. Oggi, dopo il dramma di Camilla, ha invitato invece il governo a valutare l’interruzione dell’iniziativa.

Già nelle scorse ore Toti era andato all’attacco : “Al ministero della Salute, all’Agenzia del farmaco, all’Istituto di sanità, al Comitato tecnico scientifico spetta la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull’uso di AstraZeneca, un siero che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti. Ora, da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso”.

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