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Terza dose, si parte già da settembre: Speranza detta il calendario, ecco a chi tocca (e quando)

Pubblicato il 09/09/2021 09:22

La terza dose, ormai, è una certezza, sempre più vicina. Con il quadro voluto dal governo Draghi che inizia già a definirsi: l’ok dell’Aifa è ormai atteso a momenti e riguarderà soltanto i vaccini a Rna messaggero, quindi Pfizer e Moderna, anche per chi finora ha fatto AstraZeneca o Johnson&Johnson. Con l’autunno ormai alle porte e dopo una martellante campagna, sostenuta dai media, per spingere tutti alla somministrazione, Draghi e i suoi ministri sono quindi pronti a un nuovo giro di inoculazioni, convinti che gli attuali farmaci anti-Covid, nel mirino di molti esperti per l’inefficacia e la pericolosità, siano l’unica strada da seguire, a tutti i costi.

Nuovi vaccini, d’altronde, non arriveranno se non nel corso del 2022, e così in attesa del semaforo verde dell’Aifa, scontato, Draghi e i suoi ministri hanno già stilato il calendario per la somministrazione della terza dose: si partirà già alla fine di settembre, con priorità a circa tre milioni di immunodepressi, compresi quelli che hanno da poco ricevuto la seconda somministrazione. Come rivelato da La Stampa, infatti, l’esecutivo considera questo nuovo richiamo come il completamento del ciclo vaccinale “per chi ha un sistema immunitario in qualche modo compromesso”. Tempi rapidi dunque, rapidissimi.

Subito dopo questa prima fascia di popolazione considerata particolarmente a rischio, la terza dose sarà via via estesa ad altre categorie. Alla lista stanno lavorando gli esperti del Cts e il ministero della Salute di Roberto Speranza, e subito dopo gli immunodepressi dovrebbero essere interessati, a novembre, i 570 mila ospiti delle Rsa, strutture considerate particolarmente a rischio. Entro la fine del 2021, infine, si partirà con la somministrazione per i 4,4 milioni di over 80 presenti in Italia.

Il passaggio successivo, più delicato, sarà spingere alla terza dose il milione e 900 mila operatori sanitari. Obiettivo decisamente più difficile, sia perché ci saranno da vincere le resistenze di chi ancora nutre comprensibili dubbi nei confronti dei vaccini, sia perché si rischia di rallentare fortemente l’erogazione di prestazioni sanitarie. Con l’inizio del 2022, infine, toccherà via via a tutti gli altri cittadini, scaglionati. Con Draghi e i suoi fedelissimi che hanno d’altronde già stretto le maglie della dittatura sanitaria: Green pass sempre più esteso, forse un vero e proprio obbligo di vaccinazione. Nessuno, a breve, sarà più libero di scegliere.

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