Bilanci regionali in profondo rosso a causa dei costi alle stelle dei medicinali. A fare il punto sulla situazione degli ospedali è stata la testata Lo Spiffero, che ha parlato di 2,7 miliardi di euro spesi oltre la soglia per l’acquisto di prodotti destinati agli ospedali. Con picchi verso l’alto in alcune zone del Paese decisamente ingenti: “In Piemonte sforamento oltre i 200 milioni. Meno critico il fronte delle prescrizioni dei medici di famiglia”. In totale sarebbero stati spesi 1.991 milioni di euro in più per i farmaci rispetto a quanto stabilito, soldi provenienti dalle Regioni e, andando a ritroso, dallo Stato sulla base della ripartizione del Fondo sanitario nazionale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una situazione tutt’altro che rosea, quella delle nostre strutture, gravate già da una storica carenza di personale. Dall’ultimo monitoraggio realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) emerge chiaramente come l’aumento delle risorse per l’acquisto di farmaci, che pone in seria difficoltà i bilanci regionali, riguarderebbe in particolar modo la spesa diretta, ovvero quei medicinali acquistati dalle aziende sanitarie e utilizzati negli ospedali. (Continua a leggere dopo la foto)
A livello nazionale lo scostamento dal tetto fissato sarebbe di ben 2,7 miliardi e in Piemonte ammonterebbe addirittura a oltre 202 milioni, pari al 9,86% della quota del Fondo sanitario nazionale e con un superamento del tetto di 2,21 punti. Stando alla tabella Aifa ci sarebbero casi più contenuti come la Lombardia al 7,79% e altri decisamente più preoccupanti come l’Emilia Romagna al 10,77%. Maglia nera per la Sardegna, arrivata a utilizzare l’11,95% del fondo regionale. (Continua a leggere dopo la foto)
Le previsioni per il 2023 avrebbero fatto salire ulteriormente il campanello d’allarme: sulla base dei dati relativi ai consumi di farmaci nei primi mesi del 2023, tutte le previsioni “indicano un ulteriore sforamento della spesa farmaceutica ospedaliera. Uno scenario delineato dal provider di dati sanitari Iqvia le uscite saliranno del 6% rispetto a quelle dello scorso anno, con un disavanzo di circa 3,3 miliardi”.