È bastata una semplice delibera, d’altronde è il sindaco. Così il primo cittadino di Ancona, Valeria Mancinelli, del Partito democratico (e in passato PCI e tutte le variegate sigle che si sono susseguite), ha deciso che la sua indennità, pari a 7.000 euro, era troppo bassa e dunque, motu proprio, l’ha innalzata sino a 11.000 euro, quasi raddoppiandola. Tale provvedimento, va detto, sarebbe in teoria legittimo ma, in tutta evidenza, davvero poco opportuno in un Paese stremato da due anni di chiusure e restrizioni, e ora dai costi relativi a una guerra non nostra. Legittimo, il provvedimento, dicevamo, perché in ottemperanza ai dettagli contabili della Finanziaria del 2021, approvata dal Parlamento lo scorso anno. Va altresì precisato che tale adeguamento non era obbligatorio. Ed è così che, secondo i dati forniti da il Resto del Carlino, gli emolumenti non solo del sindaco, bensì di lei e dell’intera giunta comunale, sono passati da un totale di 466mila euro a complessivi 723mila euro, raggiungendo, poi, quota 878mila nel 2024. La relativa seduta del consiglio comunale, naturalmente, ha visto le vibranti proteste dell’opposizione di centrodestra: “Nessun rispetto per chi non arriva a fine mese”, nelle parole di Daniele Berardinelli di Forza Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Perché avete accettato quei soldi – ha detto ancora Belardinelli, durante l’infuocata seduta del consiglio –, specie in un momento di crisi come questo? Alcuni suoi colleghi, sindaca Mancinelli, quell’aumento l’hanno rifiutato, voi no. Il mio pensiero però va soprattutto a lei sindaca Mancinelli”. Parliamo, infatti, di cifre da capogiro per la gestione di una città di meno di 100mila abitanti, che dunque non affronta i problemi di città più grandi o più importanti. La sola difesa del sindaco Mancinelli è stata che ella si è “semplicemente adeguata”. La legge Finanziaria numero 234 del 2021 comportava l’aumento delle indennità degli amministratori locali: per i sindaci dei capoluoghi di Regione è previsto uno stipendio pari all’80% del trattamento economico dei presidenti delle Regioni. (Continua a leggere dopo la foto)
In realtà il grosso dei benefici economici imposti dalla legge lo percepiranno soprattutto il prossimo sindaco e la sua giunta comunale, giacché solo nei primi sei mesi del 2023 questa giunta rimarrà in carica.
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