Vi abbiamo raccontato tante volte, attraverso le pagine del Paragone, di come la discriminazione nei confronti dei non vaccinati in Italia non sia, purtroppo, ancora terminata. Nelle corsi degli ospedali, dove i medici no vax reintregrati per legge si sono trovati a fare i conti con discriminazioni di ogni tipo e umiliazioni quotidiane. E nelle decisioni dei giudici di turno, che ancora oggi si accaniscono contro chi, durante la pandemia, aveva osato ribellarsi e alzare la voce per far valere i propri diritti. Ecco, allora, che a malincuore ci ritroviamo a leggere dei provvedimenti adottati nei confronti del Caffè Albesio a Cossato, in provincia di Biella, colpito proprio in queste ore con una multa salatissima per aver violato le norme decise all’epoca dal ministro della Salute Roberto Speranza, ribellandosi a chi calpestava le libertà degli italiani. (Continua a leggere dopo la foto)

All’epoca delle stringenti regole per i locali, costretti a limitazioni nei posti, controllo del Green pass ai clienti e rispetto rigoroso di orari prestabiliti, il Caffè Albesio aveva aderito alla manifestazione Io Apro, organizzata dai ristoratori italiani per dire basta a decisioni sempre più assurde che mettevano a rischio la sopravvivenza di tanti locali. Sempre a Cossato anche la Pasticceria Andrea Bovo aveva deciso di alzare la saracinesca, protestando contro imposizioni e obblighi vari. Una scelta pagata a caro prezzo soltanto, però, da uno dei due locali. (Continua a leggere dopo la foto)

I due locali erano stati colpiti, nell’immediato, con un provvedimento di chiusura di 30 giorni emesso dal prefetto di Biella, ma i titolari avevano successivamente portato quell’ordinanza davanti al giudice di pace e ottenuto la sospensione. Una querelle che si trascina dall’aprile 2021 e che si è arricchita, oggi, di una nuova ingiustizia: il Caffè Albesio è stato infatti multato per 6.700 euro per aver servito caffè ad alcuni clienti in un momento in cui le disposizioni del governo lo vietavano. (Continua a leggere dopo la foto)

Se l’è cavata, invece, il titolare della Pasticceria Andrea Bovo, che ha visto respinto il ricorso intentato contro di lui. Ancora oggi, dunque, i locali che negli ultimi mesi si erano ribellati alle ingiustizie del duo Draghi-Speranza si trovano a fare i conti con punizioni esemplari inflitte dai giudici. Il tutto mentre il Paese, tornato finalmente alla normalità, si è ormai reso conto delle ingiustizie subite da chi ha provato a far valere i propri diritti in questi mesi.
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