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“Non ha fatto un solo giorno di ferie”. Così Conte ha avuto il coraggio di difende Azzolina

Pubblicato il 09/09/2020 15:21

Valentina Conti su Il Tempo La scuola sta per ripartire. Come, però, ancora nessuno lo sa. Nemmeno la ministra Azzolina. Nel corso della sua informativa al Senato, ha provato a rassicurare e a difendere le sue decisioni e le sue azioni. Difendendo anche l’indifendibile. “Il governo – ha affermato – in questi mesi ha sempre lavorato nell’ottica di valorizzare e ascoltare il contributo di tutti, rispondendo e dando sostanza ad un mandato parlamentare chiaro: far ripartire l’attività delle scuole in sicurezza”. Poi l’annuncio a sorpresa: “Durante l’anno saranno fatti test a campione anche agli studenti per prova-re a ridurre il più possibile il rischio”.

Il premier Conte, dal canto suo, è stato costretto a interviene da Beirut per difendere a spada tratta l’operato del suo ministro più esposto in questo frangente. Conte ha attaccato la mozione di sfiducia presentata dalla Lega contro la Azzolina: “Se un partito ritiene di formalizzare una sfiducia nei confronti di un ministro dell’Istruzione che credo non abbia preso neanche un giorno di pausa – dice – allora la Lega farebbe bene a chiedersi quando è stata negli anni scorsi al governo, se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri”.

Sul fronte concorsi, per dare alcuni dati, sono seimila le domande di partecipazione per quello ordinario di infanzia e primaria, più di 430mila per la secondaria di I e II grado. Inoltre, sono circa 64mila le domande di partecipazione presentate per la procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di docenti per la scuola secondaria di I e II grado con almeno tre annualità di servizio. Ad oggi, dunque, la scuola non solo partirà senza sapere bene come, visto che le linee guida sono praticamente inapplicabili, ma inizieranno anche senza insegnanti.

“Rimane ancora molto da fare sul rientro in classe”, commentano infatti i presidi, sui quali è ricaduta tutta la responsabilità organizzativa. Tanti, troppi i nodi che devono essere ancora chiariti. I temi sono quelli dei lavoratori e degli alunni fragili, dell’utilizzo delle mascherine e dei certificati medici per la riammissione a scuola, arrivando al rompicapo più grande: la consegna degli ormai famosi banchi monoposto. Tutte situazioni su cui famiglie, studenti, insegnanti, segreterie, sindacati e presidi chiedono indicazioni precise.

Come al solito, inoltre, le difficoltà negli istituti tagliano trasversalmente lo Stivale, con maggiore difficoltà al Sud. E nonostante Conte continui a blindare la Azzolina e i suoi disastri, altrimenti se la rischia tutto il governo, arriva anche la tirata d’orecchie del capo dello Stato Sergio Mattarella, il quale ci ha tenuto a rimarcare “il divario di conoscenze e di opportunità sui sistemi di istruzione e sulle dinamiche socio-economiche, conseguenza della crisi che stiamo vivendo, rilevando come la chiusura delle scuole e, nei Paesi dove è stato possibile, l’utilizzo delle tecnologie informatiche per la Didattica a Distanza abbiano inciso sull’apprendimento e sui programmi di formazione”.

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