Mentre ogni giorno l’Italia si sveglia con il bollettino di guerra relativo ai “malori improvvisi” che stanno decimando i nostri giovani (l’ultimo lutto a Bari, dove è morto un ragazzo di soli 17 anni), le varie Regioni – così come il governo centrale – sembrano non curarsi del problema. O lo ignorano, o sanno che è meglio non andare a indagare. Eppure i numeri stanno diventando sempre più spaventosi. Ad accorgersene è infatti la Sardegna, con il principale quotidiano dell’isola, L’Unione Sarda, che pubblica un articolo dal titolo inequivocabili: “Vertiginoso aumento dei morti in Sardegna: ogni mese 200 in più rispetto al 2021”. Nel pezzo, firmato da Enrico Fresu, si legge: “In Sardegna aumenta ancora il numero mensile di morti: sono 200 in più rispetto a ogni giro di calendario del 2021 e ben 250 rispetto alla media del quinquennio che ha preceduto l’avvento del coronavirus. Non si tratta più di stime, ma di numeri reali, certificati dall’Istat”. (Continua a leggere dopo la foto)
La prima notizia? Notizia non per noi, certo, ma per chi ancora guarda il dito invece di guardare la luna: “Il Covid non c’entra: i bollettini regionali riportano sempre più spesso il numero “0” alla voce decessi. Eppure i sardi che se ne vanno sono sempre di più. Perché se il virus non colpisce direttamente, ha lasciato strascichi: le patologie ordinarie sono state curate di meno e chi si ammala, semplicemente, muore. L’Istituto di statistica riporta solo un precedente recente, sul picco dei decessi. Risale al 2015, ma allora era stato giustificato col fatto che nelle due annualità precedenti il dato era stato in forte calo, così la popolazione era invecchiata e le conseguenze erano ‘naturali'”. (Continua a leggere dopo la foto)
Stando sulla stessa linea di analisi, ora la situazione è anche peggiore: “I numeri, adesso, inconfutabili. Nel 2022, tra gennaio e agosto (ultima mensilità con dato consolidato) sono deceduti 13.999 sardi. Una media di 1.749 al mese. Nello steso periodo del 2021 (il virus era più letale) i sardi morti erano stati 12.570: quindi 1.571 al mese. In tutto l’anno le vittime, per qualunque causa, erano state 18.875 (media di 1.572). Il confronto è ancora più preoccupante se fatto con la media dei decessi registrata ogni mese nel quinquennio nel quale nessuno aveva mai avuto a che fare con un tampone: la Sardegna tra il 2015 e il 2019 ha celebrato circa 1.403 funerali ogni trenta giorni”. (Continua a leggere dopo la foto)
Nel 2022 il periodo peggiore è stato gennaio, con 2.054 morti. “Segue febbraio, con 1857. E poi c’è l’estate, con luglio: 1852 decessi registrati. Ne erano stati stimati poco più di 1600”. Numeri davvero allarmanti. E siamo certi che se anche le altre Regioni si concentrassero su questi dati come ha fatto la Sardegna avrebbero la stessa triste sorpresa. Il “bello” è che finora dal governo centrale, con l’aiuto dei media asserviti, hanno provato a dare ogni tipo di scusa: il cambio dell’ora legale, il cambio di stagione, il freddo, i no vax. Ora vediamo quale sarà la prossima scusa per non indagare la verità.
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