x

x

Vai al contenuto

“Rischio paralisi immunitaria con la quarta dose”: l’allarme degli scienziati

Pubblicato il 31/01/2022 12:18

È giusto, dopo la terza, insistere con le vaccinazioni e preparare il terreno alla campagna di somministrazione di una quarta dose di farmaci anti-Covid nella popolazione italiana o è meglio tirare il freno, in attesa di dati più sicuri? Questo è l’interrogativo che gli esperti si stanno ponendo in questi giorni di dibattito acceso, con dubbi sollevati da più parti circa l’opportunità di una nuova inoculazione. Le conseguenze, avvisano scienziati e virologi, non sono da sottovalutare.

A schierarsi contro la quarta dose è stato, per esempio, l’immunologo Mario Galgani dell’Università di Napoli Federico II: “Effettuare una quarta dose con un vaccino sviluppato per un virus diverso da quello attualmente in circolazione potrebbe non essere la migliore strategia contro la pandemia”. Concorde anche Sergio Abrignani dell’università Statale di Milano: “Non ha molto senso ripetere una quarta dose a 2-3 mesi dalla terza con un preparato non aggiornato”. E non sono mancate anche analisi più allarmiste circa i possibili effetti di una nuova somministrazione.

Mentre Israele, il primo Paese al mondo a procedere con la quarta dose, ha iniziato a fornire dati che parlano di “una difesa solo parziale contro il virus” a seguito dell’ennesima inoculazione, Abrignani ha paventato il rischio che le immunizzazioni ripetute in tempi ravvicinati possano “produrre lo spegnimento della risposta immunitaria”. Una tesi simile a quella sostenuta dal virologo Francesco Broccolo dell’Università Bicocca di Milano: “Abbiamo notato che con la terza dose gli anticorpi non salgono come dovrebbero, anzi conducono ad una ipoanergia, ovvero una scarsa reattività da parte dei linfociti B e T di memoria, che di conseguenza producono pochi anticorpi”. Con queste premesse, una quarta dose potrebbe addirittura portare più rischi che benefici.

Repubblica ha riportato in queste ore anche l’allarme di Antonio Cassone, professore all’American Academy Microbiology: “La nostra macchina immunologica ci protegge da tante cose ma può andare in corto circuito se troppo stimolata, ad esempio da stimoli antigenici anche vaccinali. Abbiamo una piccola dimostrazione che se ripeti le dosi a poco tempo di distanza tu rischi di non avere un miglioramento della risposta. Rischi addirittura di annullare la risposta precedente”. Un processo chiamato “paralisi immunitaria” e che si può verificare quando il distanziamento tra una dose e l’altra è troppo ravvicinato. Proprio per questo il vaccino contro l’influenza viene fatto soltanto una volta l’anno: “Le somministrazioni vanno distanziate, altrimenti la risposta rischia di essere bassa o addirittura nulla”.

Ti potrebbe interessare anche: Propaganda Live, bufera su Makkox per un tweet volgare e sessista