L’epoca degli Speranza, dei Draghi e dei Conte, dei lockdown ogni tre per due e dell’obbligo vaccinale per tutti è finalmente alle spalle. E si spera vivamente che gli italiani non debbano mai più viverne una simile, considerando anche i pessimi risultati ai quali le decisioni di questi signori ci hanno portato. Quello che è rimasto in eredità è un clima di confusione generale in cui, superata l’emergenza, non si sa bene cosa aspettarsi dal futuro. A conferma del caos imperante, ecco arrivare un bizzarro scambio di tweet a tema quinta dose, nato dal cinguettio del giornalista sportivo Gianni Cerqueti: “Speriamo che tutti gli over 60 facciano come me” accompagnato da un’immagine dell’inoculazione. L’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito a quel punto ha replicato: “Perché la quinta?”. Domanda lecita visto che non sono state fatte raccomandazioni in merito nemmeno alla popolazione più anziana. (Continua a leggere dopo la foto)
Nel dibattito è così intervenuto Riccardo Chiaberge, storica firma del Sole 24 Ore, chiarendo: “È il richiamo annuale”. Precisando poi: “Il vaccino di luglio (ovvero il secondo booster o quarta dose) non era tarato sulle ultime varianti e dopo 120 giorni perde efficacia”. Gli utenti che hanno assistito allo scambio si sono lanciati in commenti tra il confuso e l’incredulo. (Continua a leggere dopo la foto)
Fatto oggi vaccino 5ª dose. 👍✨ pic.twitter.com/BR5OuLm2EE
— Gianni Cerqueti (@GCerqueti) December 21, 2022
La sensazione è che anche chi vorrebbe sostenere le campagna vaccinali del governo non sappia più ormai cosa dire. Polito, per esempio, durante lo scambio di tweet iniziato da Cerqueti si è affrettato a precisare di non aver fatto la quarta dose soltanto “perché ho avuto il Covid”, come a giustificarsi. Quando in realtà da giustificare non ci sarebbe proprio niente. (Continua a leggere dopo la foto)
La curva dei contagi, nonostante l’arrivo dell’inverno, continua a non far paura e anche se i casi sono in aumento rispetto ai mesi precedenti i casi di ospedalizzazione a seguito del Covid sono, fortunatamente, sempre più rari. Ben più frequente è invece la confusione che continua ad aleggiare intorno alle campagne vaccinali, non risparmiando nemmeno gli “esperti”.
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