“Obbligo vaccinale” è diventata ormai da giorni l’unica cantilena di un governo determinato ad tirare dritto lungo la strada già tracciata da quella forma di ricatto istituzionalizzato che porta il nome di Green Pass. Ignorando gli allarmi sull’efficacia dei farmaci anti-Covid, convinto che sia necessaria la somministrazione per tutti, anche i più giovani. Il tutto mentre dal Regno Unito arrivano ulteriori conferme in senso contrario.
Stando infatti ai numeri pubblicati dal ministero della Salute inglese sul proprio sito, datati 20 agosto 2021, nel Paese l’89% delle persone risultate contagiate per Covid aveva regolarmente ricevuto il vaccino. Il rimanente 11% è relativo invece a persone non vaccinate. Complessivamente, la variante Delta ha contagiato nel Regno Unito 386.735 cittadini in età inferiore a 50 anni e 48.264 tra quelli sopra i cinquanta.
Dando un’occhiata alle condizioni dei pazienti risultati positivi al Covid, ecco saltar fuori un’altra anomalia che i sostenitori del vaccino a tutti i costi faticano a spiegare: il rapporto è circa 4 vaccinati in emergenza contro un non vaccinato tra gli over 50, la fascia della popolazione che più frequentemente è costretta a ricorrere alle cure mediche in ospedale in caso di contagio. Anche la contabilità dei deceduti depone a favore dei non vaccinati: se 1076 sono le vittime vaccinati, risultano essere 318 le non vaccinate.
Un dato che ha spinto il governo e gli esperti che lo affiancano a porsi diverse domande, mettendo in discussione la strategia adottata finora. E che trova riscontro anche con quanto accade in Israele, dove su una media di 500 persone positive al Covid, il 60% circa è vaccinata. Se in questo caso gli esperti cercano di spiegare il trend sostenendo sia normale in un Paese in cui la maggioranza della popolazione ha ricevuto già le due dosi, il caso del Regno Unito appare invece più complicato.
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