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“Ha perso un’occasione per starsene zitta”. Littizzetto asfaltata dall’avvocato della prof “impallinata” dagli studenti

Pubblicato il 24/01/2023 22:05

Un bel tacer non fu mai scritto. “Lucianina” Littizzetto ora è nei guai, perché non è affatto passata inosservata la sua becera battuta a commento della assurda vicenda della professoressa di Scienze dell’istituto tecnico “Viola Marchesini” di Rovigo, colpita da due pallini sparati da una pistola ad aria compressa. Dai sui stessi studenti. In classe. Insomma, un comportamento indifendibile, tranne per chi ha fatto della volgarità una nuova categoria comica, o presunta tale. E dunque, nel suo consueto straparlare, per chi se lo fosse perso, ai microfoni de “La Bomba” di Radio Deejay Luciana Littizzetto ha dichiarato che “Se il professore riesce a essere empatico non gli sparano in classe”. Sicuramente la professoressa Maria Cristina Finatti poteva meritare un briciolo di comprensione da un’ex collega. Infatti, come molti sanno, Luciana Littizzetto è ella stessa una ex insegnante, prima di Musica e poi di Italiano. Da ottobre, quando è accaduto il fatto, Maria Cristina Finatti lamenta che solo uno studente, accompagnato dal padre, si è scusato per l’accaduto, e noi pensiamo che di certo minimizzare o giustificare l’accaduto non giovi affatto. È dunque intervenuta anche Tosca Sambinello, la legale della docente assieme a Nicola Rubiero, a seguito del vespaio suscitato dalle dichiarazioni radiofoniche. “Littizzetto ha perso un’occasione per starsene zitta”, è stata la sua ovvia premessa, stimolata sull’accaduto da Natascia Celeghin per il Corriere della Sera. “Mi auguro che sia stata una boutade delle sue perché, se la battuta è pensata, sta a significare che la signora tollera gli atti di bullismo in classe, allorquando i docenti non siano stati in grado d’instaurare un rapporto empatico con gli alunni”, ha poi aggiunto.
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Professoressa impallinata replica Littizzetto

La professoressa Finatti, come riporta il Giornale, afferma che da quel giorno non riesce più ad essere se stessa: “Sono cambiata, mi sono chiusa, non riesco a insegnare come prima”. Anche per questo motivo ha deciso di denunciare tutta la classe: “per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine”. Frattanto, il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha in programma un incontro con Isabella Sgarbi, dirigente scolastico del “Viola Marchesini”. Sarà un incontro informativo in cui la dirigente andrà a riferire quanto accaduto. Il ministro, infatti, ha espresso la volontà di seguire personalmente il caso. Lo fa sapere Roberto Natale, dirigente dell’Ufficio scolastico di Padova e Rovigo.

Altresì, tornando sui fatti di ottobre, Natale commenta: “Va recuperato il valore del rispetto. Spesso i genitori si pongono in contrapposizione alla scuola ma spesso serve una collaborazione attiva e propositiva tra le due parti”.

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