“Ti uccido”, “Prendimi la pistola”. Dapprima sono state queste, e altre, le minacce rivolte agli inviati di Fuori dal coro giunti a Castel Volturno, sul litorale casertano. I giornalisti sono stati, poi, aggrediti con calci e pugni mentre indagavano sui beni confiscati alla camorra, dunque trasportati al Pronto soccorso per accertamenti. Onnipresente nelle cronache dell’ultima settimana (mentre è rimasto “invisibile” per trent’anni) Matteo Messina Denaro, e il suo arresto, hanno ispirato l’inchiesta sui beni confiscati alla mafia, come alla camorra e alla ‘ndrangheta, della trasmissione di Rete Quattro. L’indagine giornalistica in onda stasera dimostrerà che molti di questi immobili, attraverso variegate scorciatoie, sono tornati in mano alla criminalità. Quel che è accaduto agli inviati di Mario Giordano dà il segno dell’impunità e del delirio di onnipotenza di chi segue solo la legge del più forte. Sull’account Twitter della trasmissione sono stati rilasciati solo alcuni istanti del servizio, che mostrano un uomo palesemente alterato che colpisce e minaccia gli inviati. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Il nostro giornalista @AndreaRuberto7 e gli operatori sono stati aggrediti con calci e pugni mentre indagavano sui beni confiscati alla camorra nel Casertano. Stasera a #Fuoridalcoro il racconto in esclusiva.
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) January 24, 2023
Vi aspettiamo alle 21,25 su #Rete4 e in streaming su @MedInfinityIT pic.twitter.com/zRNNhShyxy
“Cancella il video”, “Vammi a prendere la pistola”, “Non mi riprendere o ti uccido”, dice, prima di passare dalle parole ai fatti. A lanciare l’anteprima è stato Francesco Vecchi a Mattino 5 con un collegamento con Mario Giordano. Lo stesso conduttore si è lasciato andare ad amare considerazioni: “Siamo andati a vedere i beni confiscati dalla mafia negli ultimi trent’anni, 36mila, e uno su due – ha affermato – è inutilizzato e molti di questi sono tornati nelle mani della criminalità“. E dunque “Quando lo Stato vince bisogna essere contenti – ha spiegato, riferendosi a Messina Denaro – ma lo Stato deve vincere tutti i giorni”. (Continua a leggere dopo la foto)
La piaga riguarda l’Italia intera, come intende precisare il giornalista: “La stessa cosa succede a Guidonia, a Giuliano, in Piemonte dove una casa sequestrata alla ‘ndrangheta è stata riacquistata dallo stesso boss mafioso dopo che era stata abbandonata”.
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