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“Non devono sapere quanto costa”. Come Pfizer e Biontech chiedevano di censurare i post. È scandalo

Pubblicato il 18/01/2023 10:59

Per mesi e mesi chiunque abbia provato a denunciare la “censura social” nei confronti di chi esprimeva posizioni diverse sui vaccini è stato bollato come “pericoloso No Vax”, una calamità da emarginare a tutti i costi. Soltanto oggi, finalmente, la verità sta invece venendo a galla, raccontando di un vero e proprio bavaglio imposto agli utenti non allineati. Le carte tirate fuori dal nuovo proprietario di Twitter Elon Musk hanno rivelato, per esempio, che un membro del cda di Pfizer di nome Scott Gottlieb faceva pressione sul social affinché applicasse rigide forme di censura nei confronti di chi criticava i vaccini. Il tutto nonostante i post contenessero spesso riferimenti a ricerche e opinioni di esperti. In queste ore, il giornalista investigativo Lee Fang ha approfondito ulteriormente l’argomento, scoprendo che a essere bloccati erano anche i post di chi criticava i colossi di Big Pharma per il prezzo dei farmaci anti-Covid, venduti a peso d’oro ai governi di tutto il mondo. (Continua a leggere dopo la foto)
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In un articolo pubblicato il 16 gennaio 2023, Fang rivelato che nel dicembre 2020 una lobbista della piattaforma social in Europa di nome Nina Morschhaeuser aveva scritto ai colleghi, spiegando di essere stata contatta da Biontech, partner di Pfizer. Allarmati, i vertici del colosso farmaceutico le avevano confidato di temere un’imminente campagna contro le aziende produttrici dei vaccini, che avrebbe potuto avere “serie conseguenze”. (Continua a leggere dopo la foto)

Pfizer-Biontech: censura social durante la pandemia

Nel timore, insomma, che tra gli utenti potesse presto montare rabbia e malumore nei confronti di alcune aziende, la portavoce tedesca di Biontech Jasmina Alatovic chiedeva di “nascondere” i post che prendevano di mira la società. In una mail resa nota dal giornalista Fang, la donna invitava a proteggere anche Moderna e AstraZeneca, nonostante fossero di fatto delle concorrenti. La tutela, insomma, doveva valere per ogni produttore di vaccini. (Continua a leggere dopo la foto)

Pfizer-Biontech: censura social

Una rigida censura pronta a scattare a ogni post poco gradito. Tra i messaggi oscurati, secondo Fang, ci sarebbe per esempio anche quello di tale Terry Brough, utente inglese di 74 anni, ex operaio. La sua “colpa”? Aver semplicemente suggerito alle aziende farmaceutiche di condividere la tecnologia per la produzione dei vaccini con i Paesi poveri. Il messaggio aveva ricevuto apprezzamenti e condivisioni da altri internauti facendo scattare, puntualissimo, il bavaglio voluto da Big Pharma.

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