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“Pericardite dopo il vaccino”: la confessione dell’atleta, costretta allo stop forzato

Pubblicato il 19/01/2022 09:29

Sarah Atcho, sprinter di 26 anni e grande rivelazione degli Europei under 23 di Bydgoszcz 2017, è stata costretta a mettere in pausa la propria carriera. Ad annunciarlo ai fan è stata la stessa atleta, che ha rivelato di essere stata colpita da pericardite, un’infiammazione che colpisce la membrana del cuore. Impossibile, in questa situazione, continuare a compiere pesanti sforzi fisici. La stessa atleta non ha escluso, nel messagio rivolto ai propri follower su Instagram, una possibile correlazione tra la sua condizione di salute e il vaccino anti-Covid.

Sarah ha infatti spiegato di aver iniziato ad accusare dolori al petto cinque giorni dopo aver ricevuto il booster del vaccino. Secondo la stessa 26 enne, non si sarebbe trattato di una semplice coincidenza. In un’intervista rilasciata di recente a Blick, l’atleta ha spiegato: “Nessuno vuole fare in modo chiaro il nesso tra il vaccino e la pericardite, scriverlo nero su bianco. Ma gli specialisti che ho consultato mi hanno confermato che è possibile. Ho fatto un controllo in autunno ed era tutto a posto. Questo disturbo non è venuto fuori dal nulla. Ho ricevuto la terza dose proprio poco prima di Natale”.

Nonostante le spiacevoli conseguenze, Sarah ha comunque sottolineato l’importanza della campagna vaccinale: “Non ho detto niente per due settimane. Non osavo dirlo, non volevo essere presa come ‘ambasciatrice dei no-vax’. Non ho niente a che vedere con loro. Non voglio entrare in questo gioco”.

Alla fine, però, l’atleta ha scelto di rendere nota la propria condizione di salute: “Mi sentivo un’ipocrita. Stavo solo mostrando sui social che tutto andava bene. Non volevo mentire alle persone che mi seguono e alla comunità che mi ha sostenuta nella mia carriera”. Sui vaccini, infine: “Ho amici nel mondo medico e mi sono documentata sull’argomento. C’è un rischio maggiore di infiammazione del cuore con il virus.Ho fatto il vaccino principalmente per andare ai Giochi di Tokyo la scorsa estate. Mi ha reso la vita più facile. Se vuoi essere in grado di allenarti a Macolin o al chiuso a Zurigo, devi essere vaccinato o testato ogni giorno”.

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