Tassare i redditi più alti per ottenere liquidità da destinare alle famiglie in difficoltà. Questa la proposta, subito molto criticata, avanzata in queste ore dal Partito Democratico, uno strumento da mettere sul campo per far fronte all’emergenza economica che ha colpito l’Italia, come conseguenza dell’epidemia di Covid-19, e che il premier Giuseppe Conte si è affrettato a smentire. La realtà, però, è che i dem hanno realmente messo sul tavolo la proposta, una patrimoniale per i contribuenti con redditi alti. Con l’intento di inserirla già nel decreto Cura Italia.

L’idea è stata difesa dal Pd come “necessaria”, con l’intento di ricavare un gettito pari a 1,3 miliardi per il 2020 e il 2021. Un contributo di solidarietà che sarebbe richiesto ai cittadini con redditi superiori agli 80 mila euro annui, con un prelievo progressivo e deducibile. Una proposta che, nonostante le distanze prese da Conte, concentrato al momento sulla battaglia con l’Europa, non è ancora tramontata: la partita chiave si giocherà con l’approdo alla Camera della legge di conversione del Cura Italia, già approvata in Senato. Con il rischio di una forte spaccatura tra maggioranza e opposizione.

Per i dem, la tassa dovrebbe colpire in modalità progressiva i contribuenti che percepiscono somme elevate e salire all’aumentare del reddito. La patrimoniale, stando a quanto scritto dagli esponenti del Pd Delrio e Milelli, dovrebbe ammontare ad alcune centinaia di euro “per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione”. A essere colpiti sarebbe dunque, nelle intenzioni, soprattutto i cittadini più facoltosi, per un lasso temporale che dovrebbe durare 2 anni, fino al 2021.

Una proposta che nasce con l’intento di aiutare chi in questi giorni non ha risorse sufficienti per l’acquisto di beni di prima necessità. Per i quali, evidentemente, non bastano le misure già annunciate dal governo, che aveva stanziato 400 milioni distribuiti tra i vari Comuni italiani per consentire ai sindaci di destinarli alle famiglie meno fortunate. Una piccola toppa, evidentemente, di fronte a un buco molto più grande. Da qui la proposta Pd di una patrimoniale interamente deducibile dal reddito, senza versare imposte. Una norma che farà discutere, considerando il momento storico in cui verrebbe applicata, con le aziende chiuse e gli imprenditori fermi. E che conferma tutte le difficoltà di un governo che, al netto di battaglieri proclami sulle condizioni migliori da strappare all’Europa, continua a fare una tremenda fatica nel rispondere efficacemente alla sfida coronavirus.
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