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Paragone: “Speravamo in un’affluenza superiore. L’astensionismo record? Un pericoloso campanello d’allarme”

Pubblicato il 26/09/2022 09:35 - Aggiornato il 26/09/2022 09:46

“La nostra scommessa era ovviamente quella di superare la soglia di sbarramento e speravamo in un’affluenza decisamente superiore”. Queste le prime parole di Gianluigi Paragone, fondatore e leader del partito Italexit che ha collezionato il 2% alle elezioni e che quindi non sarà presente in Parlamento. Un risultato figlio anche del forte astensionismo che ha segnato questa tornata elettorale.

“Non credo che alla fine sia un bene per la democrazia un’affluenza così bassa – ha spiegato Paragone ai microfoni di La7, intervistato nelle ore immediatamente successive al voto – Io sono sicuro che in quei tanti cittadini che hanno scelto di non andare a votare c’è un Paese che ha già capito come andranno a finire le cose nell’economia reale e non trova risposte nella proposta politica”.

“Il tema del lavoro, dell’occupazione e della chiusura delle imprese è quello principale – ha poi aggiunto Paragone – con gli scenari peggiori che potrebbero realizzarsi se non ci saranno interventi immediati. Poi potrebbe accadere che questa disperazione possa anche riversarsi nelle piazze”.

“L’altissimo astensionismo è una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente. Non mi sembra poi che il governo Draghi abbia portato granché fortuna alle forze che l’hanno sostenuto, che sono uscite quasi tutte piuttosto ammaccate. Qualcuno si fida di Forza Italia, qualcuno del Movimento Cinque Stelle che tatticamente è riuscito a mutare ancora una volta pelle attraverso Conte”.

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