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“Bastano due rate non pagate”. Allarme bollette. Il caso delle 75 famiglie romane rimaste al gelo

Pubblicato il 25/09/2022 12:43

La crisi energetica inizia a colpire duro. Tre grossi condomini nei quartieri romani Borghesiana, Torresina e Primavalle rimarranno senza gas. Si tratta di almeno 75 famiglie. Tra i motivi ci sono la morosità dei condomini e la carenza della materia prima. Come riportato da la Repubblica, due rate non saldate bastano per far sì che il contatore del gas venga chiuso senza possibilità di appello. A lanciare l’allarme sono state le stese società fornitrici di energia.
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Concetta Cinque, la presidente nazionale di Assiac, l’Associazione amministratori di condominio, ha spiegato che «il 30% dei romani che hanno la caldaia centralizzata quest’inverno resterà senza gas e tra questi anche alcuni consorzi dell’Ater. Sono le prime stime delle compagnie che fanno i conti con l’ammontare delle rate non incassate. Alcune di queste, le più piccole, sono già in crisi perché indebitate e con poco gas a disposizione».
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Una situazione a dir poco tragica quella che sta colpendo migliaia di famiglie italiane, e che purtroppo, con l’arrivo del freddo, potrà solo peggiorare. A ottobre sono infatti previsti i controlli delle caldaie centralizzate da parte dei manutentori per essere pronte e funzionanti per novembre, quando in teoria dovrebbero venire accese. Saranno molti i casi in cui gli addetti troveranno il gas staccato. Risolvere il problema non sarà semplice, visto che la procedura prevede che in questi casi il contratto venga passato dal vecchio gestore creditore alla società Fornitura Ultima Istanza. E quando ciò avverrà, le famiglie saranno costrette a pagare i debiti in una unica soluzione, senza possibilità di rateizzare la somma dovuta.
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Ma non è tutto, perché ad andarci di mezzo saranno però anche i residenti che pagano nei tempi corretti le fornitura. Infatti, se la caldaia è in comune e la maggioranza dei coinquilini non paga, chi ha pagato in modo regolare le bollette resterà comunque al freddo. Concetta Cinque ha inoltre spiegato che, anche nel caso in cui il debito venga saldato, non è sicuro che il contatore venga riallacciato. Siamo arrivati al punto in cui il gas assume le sembianze del credito finanziario: avendo poco gas a disposizione, le compagnie fornitrici preferiscono darlo ai clienti che offrono maggiori garanzie e sono sicuri pagheranno sempre.
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«Le compagnie di gas sono sul piede di guerra. Proprio nei giorni scorsi ho ricevuto una raccomandata da uno dei nostri partner fornitori che annunciava la rescissione del contratto perché non erano riusciti a rifornirsi della materia prima e quindi non potevano garantire il servizio. Avevamo scelto quella compagnia perché consentiva condizioni favorevoli nei pagamenti, dilazionati anche di alcuni mesi. Ora dobbiamo cercare un’alternativa», ha affermato Serguei Mazzini, amministratore di Eco-Condominio che gestisce 43 edifici che vanno da Mattia Battistini, Portuense, Montesacro fino a Monteverde.

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