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“Abbiamo il vostro Iban”. L’Ue vara il Grande Fratello fiscale: “Controlleremo tutti i vostri conti”.

Pubblicato il 28/12/2022 18:27 - Aggiornato il 29/12/2022 21:43

Le Unità di informazione finanziaria (Uif) di tutti i ventisette Paesi che compongono l’Unione europea potranno accedere, a partire semplicemente dal nostro Iban e senza alcuna restrizione, all’anagrafe dei rapporti bancari dei cittadini comunitari e alle cassette di sicurezza ospitate dagli istituti di credito. Anche se la notizia non ha ricevuto una grande copertura mediatica, il mostro burocratico dell’Unione europea si configura sempre più come una sorta di Leviatano tecnocratico. Addio segreto bancario, si paventano raffiche di controlli a tappeto. Apprendiamo da ItaliaOggi, notizia poi ripresa da Libero, che la misura sarà introdotta nella riforma dell’antiriciclaggio di cui il Consiglio dell’Unione europea ha discusso e approvato gli indirizzi generali lo scorso 7 dicembre.

L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia è l’autorità nazionale indipendente, con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, istituita ai sensi del Decreto legislativo numero 231 del 2007 presso la Banca d’Italia. Le autorità preposte alla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo di tutti gli Stati membri, così, riuscirebbero a ottenere immediatamente le informazioni sull’identità dei titolari di tutti i conti europei, mediante un punto di accesso comune, noto come Billing and Accounts Receivable (Bar). In nome dell’antiriciclaggio, dunque, sacrificheremo (ulteriormente) le nostre liberà individuali, par di capire. La notizia è assai rilevante, giacché non sussistono precedenti, in ambito comunitario, di tale portata. Magari qualcuno potrebbe avere da eccepire, essenzialmente per ragioni di privacy. Se riuscirà a fare in tempo: infatti la relativa direttiva europea, che come tutte le direttive obbliga gli Sati membri all’ottenimento del medesimo risultato, avverte che la Commissione si aspetta “un processo legislativo rapido”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le Unità di informazione finanziaria (Uif) di tutti i ventisette Paesi che compongono l’Unione europea potranno, senza alcuna restrizione, all’anagrafe dei rapporti bancari dei e alle cassette di sicurezza.

L’orientamento pratico del Consiglio dell’Unione europea, apprendiamo ancora da ItaliaOggi, è che gli Stati membri dovranno istituire dei meccanismi automatizzati centralizzati, ovvero “registri centrali o sistemi elettronici centrali di reperimento dei dati”, in modo da identificare tempestivamente tutte le persone fisiche o giuridiche che detengono o controllano “conti di pagamento o conti bancari identificati dall’Iban, nonché le cassette di sicurezza detenute da un ente creditizio nel loro territorio”. Inoltre, i ventisette Stati hanno predisposto un regolamento antiriciclaggio, anch’esso racchiuso in un acronimo: AML, Anti Money Laundering, nonché una nuova direttiva (Amld6) che sostituisce l’attuale direttiva, la numero 849 del 2015 – che era la quarta direttiva antiriciclaggio, poi modificata dalla quinta. Ma è la prima volta che l’Unione europea vara un regolamento antiriciclaggio che verrà direttamente applicato nelle legislazioni nazionali. Ora il Consiglio è pronto ad avviare i negoziati a tre con il Parlamento europeo per concordare la versione finale dei testi. In particolare, l’Amla stabilirà un unico sistema integrato di supervisione antiriciclaggio Ue, basato su metodi di sorveglianza comuni e sulla convergenza degli standard di vigilanza. (Continua a leggere dopo la foto)

Per quanto riguarda la dimensione extra-Ue e la blacklist contro il denaro sporco, leggiamo su Assinews.it, i Paesi terzi elencati dal Gruppo d’azione finanziaria internazionale (Gafi) saranno inclusi immediatamente dall’Unione “senza necessità di un’ulteriore verifica”. Un paese elencato dal Gafi sarà automaticamente inserito nella lista della Ue. Infine, sempre in tale regolamento, è stato fissato un limite massimo per i pagamenti in contanti di diecimila euro, ma gli Stati membri potranno sancire un limite inferiore.

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