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Cifre da capogiro! L’amichetto di Speranza ritorna a spese nostre. Ecco dove e (soprattutto) a quanto

Pubblicato il 06/02/2023 10:59 - Aggiornato il 06/02/2023 12:00

Dalla direzione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, quell’Aifa dove era stato fortemente voluto dall’allora ministro della Salute Roberto Speranza, fino alla guida dell’Unità Operativa complessa “Qualità e Governo Clinico“, dell’Ausl Romagna. A volte ritornano, verrebbe da dire di fronte alla nuova entrata in scena di Nicola Magrini, tra i protagonisti della disgraziata stagione dell’emergenza Covid nel nostro Paese. E oggi pronto a firmare un contratto da 730 mila euro per i prossimi cinque anni. Con annesse polemiche, visto che il coordinatore forlivese di Fratelli d’Italia Luca Bertolini si è subito scagliato contro la nomina, come spiegato dalla testata locale Ravenna Web Tv. Era stato proprio il partito di Giorgia Meloni, d’altronde, a far decadere Magrini dal ruolo ai vertici dell’Aifa. (Continua a leggere dopo la foto)
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Bertolini si è lanciato in un duro attacco contro la decisione di nominare Magrini: “Non si trovano le risorse per un medico da impiegare sulla Mike 42, l’automedicalizzata che faceva base a Meldola, non si trova un milione di euro per completare l’ampliamento del Pronto Soccorso di Forlì (o per il personale dei Pronto Soccorso di Ravenna e di Lugo”. Una polemica che ha interessato anche il candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini. (Continua a leggere dopo la foto)

nuovo incarico magrini aifa

Il nuovo incarico di Magrini, ex direttore Aifa

“Il presidente della Regione Bonaccini – ha proseguitp Bertolini – in visita proprio a Forlì, si straccia le vesti per i tagli alla sanità, sostenendo che mancano ancora i rimborsi degli ultimi tre anni per le spese Covid e il caro energia su cui il Governo Meloni appena insediato ha ben poche responsabilità. Ma poi non si batte ciglio per ingaggiare un nuovo super dirigente nazionale da inserire nel già ricco quadro di vertice dell’Ausl Romagna e per cui si impegnano ben 730mila euro nei prossimi cinque anni e per un settore non propriamente strategico come quello della qualità”. (Continua a leggere dopo la foto)

Critica anche la Lega, che in una nota firmata dai consiglieri regionali Daniele Marchetti e Massimiliano Pompignoli è andata a sua volta all’attacco: “L’Asl unica della Romagna soffre per i tagli alle automediche, per le file ai Pronto soccorso, per le corsie senza medici, per i debiti milionari maturati in questi anni? Tutto vero, ma è altrettanto vero che, pur in difficoltà di risorse, la sanità regionale e romagnola non lascia a spasso chi è stato silurato da prestigiose sedi romane. È il caso del dottor Nicola Magrini che dal 31 gennaio 2023 ha ottenuto l’incarico quinquennale di direttore della struttura complessa U.O. Qualità e Governo Clinico nell’Asl Unica della Romagna, dietro un compenso di oltre 146mila euro annui”.

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