I poliziotti non vaccinati non possono essere sospesi dal lavoro. Dopo mesi di polemiche per le decisioni del governo Draghi, che continua a obbligare gli italiani a sottoporsi al vaccino e punisce chi non si adegua, il capo della polizia Lamberto Giannini ha diffuso una circolare relativa al decreto sulle disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto al Covid-19, un testo che modifica le possibile conseguenze per quegli agenti che ancora oggi rifiutano la somministrazione dei farmaci antivirus.
Una circolare emanata come “conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”. E nella quale si conferma “la vigenza dell’obbligo vaccinale anche per il personale della Polizia di Stato fino alla data del 15 giugno 2022”. A cambiare sono però le “conseguenze in caso di inadempimento” e in particolare la possiblità di sospendere dallo svolgimento della professione gli agenti.
A partire dal 26 marzo, infatti, Gianni ha annunciato che ai “dipendenti della Polizia di Stato inadempienti all’obbligo vaccinale non è più applicabile la sospensione dal diritto di svolgimento dell’attività lavorativa” ma solo “la sanzione amministrativa pecuniaria”.
“Per quanto concerne i provvedimenti di sospensione dal diritto di svolgimento dell’attività lavorativa già adottati”, la circolare precisa che “i dipendenti tuttora sospesi dovranno essere riammessi in servizio a decorrere” da oggi e che avranno “l’obbligo di presentarsi in servizio il giorno successivo a quello della pubblicazione della circolare, “salva l’applicazione degli ordinari istituti di assenza legittima”. Infine “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario appartenenti alla Polizia di Stato resteranno sospesi dal servizio”.
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