Ci siamo, il cosiddetto Decreto Aiuti quater è in via di ufficializzazione. Sebbene non sia ancora stato pubblicato in Gazzetta, l’ultima bozza è ormai di dominio pubblico. E sorpresa delle soprese: il rialzo del tetto al contante a 5mila euro è scomparso. Un po’ come successo per il congelamento delle multe agli over 50 non vaccinati. La Lega rassicura: “Sarà inserito in legge di Bilancio”, ma intanto un’altra norma data per approvata finisce nell’oblio senza certezza di riapparizione.
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Le promesse della politica sono sempre abbastanza effimere. Come dicevamo, la nuova norma sul rialzo al tetto del contante potrebbe dunque trovare spazio nella legge di Bilancio in discussione la prossima settimana, probabilmente lunedì 21 novembre 2022. Potrebbe, appunto. Perché era attesa per questa tornata, non la prossima. L’innalzamento a 5.00 euro era già contenuto nell’articolo 6 dell’ultima bozza, quella entrata in Consiglio dei ministri il 10 novembre scorso. “All’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 sono apportate le seguenti modificazioni: (…) al comma 3-bis, secondo periodo, le parole “1.000 euro” sono sostituite dalle seguenti “5.000 euro”. Questo quanto si legge. Fatto sta che, a quanto pare, su certi argomenti ampiamente sbandierati ai quattro venti non sembra esserci poi tutta questa urgenza.
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La manovra slitta e forse se ne tornerà a discutere nei prossimi giorni. Se dovesse effettivamente essere inserito nella legge di bilancio, l’innalzamento a 5mila entrerà in vigore in Italia non prima del 1 gennaio del 2023. Ma di cosa si tratta per l’esattezza? Come spiega ilgiornaleditalia.it, esso rappresenta, in sostanza, un limite all’uso del contante per determinate operazioni. Superata quella cifra, superato scattano le sanzioni. Le transazioni soggette al tetto al contante sono, ad esempio, le seguenti: trasferimento di denaro contante in euro o in valuta estera; trasferimento di titoli al portatore in euro o valuta estera; libretti di deposito bancari o postali al portatore.
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