
Mentre gli Usa e la Nato sono impantanati nella guerra in Ucraina, gli Stati Uniti decidono di aprire anche un fronte cinese. E di conseguenza anche l’Italia scenda in campo in una delle partite più delicate dello scenario geopolitico inviando navi da guerra. La Cina è infatti determinata a riconquistare l’isola di Taiwan, con la forza. E così, come riportno Il Tempo e Repubblica, su richiesta degli Stati Uniti l’Italia avvierà nuovi pattugliamenti navali e missioni militari nel Pacifico. Washington chiama, Roma risponde. Così gli americani hanno chiesto agli alleati di mandare un segnale a Pechino “sul piano politico e militare”. Ma in cosa consiste il nostro aiuto militare? (Continua a leggere dopo la foto)
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La Morosini, una delle navi da guerra della classe Pattugliatori Polivalenti d’Altura, è già partita ai primi di aprile per una campagna di cinque mesi in Estremo oriente che la porterà in Giappone, Corea del Sud, Vietnam, India e nel Mar Cinese Meridionale, dove Pechino sta costruendo da tempo basi. Il sottocapo di Stato Maggiore della Marina italiana, Giuseppe Berutti Bergotto, ha inoltre annunciato che tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 la Marina invierà una squadra portaerei che comprende la Cavour e il suo cacciatorpediniere di scorta, una fregata e un rifornitore di squadra, nella regione dell’Indo-Pacifico, fino al Giappone. Segno che la situazione si sta aggravando sempre più. (Continua a leggere dopo la foto)
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Non solo navi da guerra, l’Italia invierà anche gli F35?
Questo anche perché – stando alle rilevazioni degli Usa riportate da Repubblica – “la Cina di Xi ha ordinato ai suoi militari di essere pronti a invadere Taiwan entro il 2027”. Il Comando Operativo di Vertice Interforze italiano ha inoltre già inviato, oltre alle navi da guerra, una missione esplorativa a Seul e Tokyo, per definire la possibile partecipazione a esercitazioni terrestri con nuclei delle forze speciali, e un tour degli F35 italiani entro la fine dell’anno in Giappone, Corea e Singapore.
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