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Arriva la sospensione delle multe ai non vaccinati: ecco fino a quando. Cosa c’è da sapere

Pubblicato il 07/12/2022 07:33 - Aggiornato il 07/12/2022 07:49

Un altro importante piccolo passo in avanti. Un altro piccolo atto di giustizia dopo 2 anni di vessazioni, insulti, discriminazioni e sospensione dei diritti. Il governo aveva annunciato e poi rimandato la sospensione per le multe da 100 euro a coloro che non avevano rispettato l’obbligo vaccinale, cioè over 50, docenti, operatori sanitari, forze dell’ordine. Ora la commissione Giustizia del Senato ha approvato un emendamento al decreto Rave-Covid che sospende fino al 30 giugno 2023 “le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione” previste dalle norme sull’obbligo vaccinale contro il Covid. La modifica normativa è stata presentata dal capogruppo della Lega Massimiliano Romeo e dai suoi colleghi Erika Stefani e Manfredi Potenti. Le proposte di modifica presentate al decreto Rave avevano ricevuto parere favorevole del governo. (Continua a leggere dopo la foto)

Il rinvio delle multe per chi non si è immunizzato contro il Covid era stato ipotizzato durante l’iter alla Camera del dl Aiuti ter, con un possibile emendamento dei relatori, ma poi era saltato. A rimediare ci ha dunque pensato ora il Parlamento. La notizia era nell’aria, soprattutto dopo che nei giorni scorsi il ministro della Salute Schillaci ha spiegato che “richiedere le multe allo Stato potrebbe costare più di quanto incasserebbe”, per cui non sarebbe un’operazione conveniente. Lo scorso 30 novembre sono scaduti i 180 giorni fissati concessi ai non vaccinati per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale, per motivi sanitari o perché nel frattempo hanno avuto il Covid. (Continua a leggere dopo la foto)

E le prime contravvenzioni erano già state inviate. Si tratta di quasi due milioni di sanzioni che arriveranno a coloro che non si sono vaccinati entro il 15 giugno scorso, data in cui è stato rimosso l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni. Lo scorso 1° dicembre la Corte Costituzionale ha “salvato” l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50. La Corte ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari, dando un parere molto più politico, morale e ideologico che non tecnico. (Continua a leggere dopo la foto)

La Corte ha in particolare ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Dunque per queste categorie al momento resta l’obbligo, in attesa di un nuovo atto formale del governo. Intanto, la platea di chi non è in regola e rischiava la multa introdotta da Draghi è composta da circa 2 milioni di italiani.

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