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Monza, a 15 anni rifiuta il vaccino: il tribunale le dà ragione

Pubblicato il 20/03/2023 18:48 - Aggiornato il 20/03/2023 20:43

Da Monza arriva una storia importante. Grazie a un provvedimento del Tribunale locale sul caso di una ragazza quindicenne che aveva rifiutato di vaccinarsi. Un provvedimento giudiziario esemplare, pronunciato il 16 febbraio 2023, che può fare da apripista ad altre situazioni simili. La protagonista è una ragazza di 15 anni, il cui nome non viene rivelato per tutelarne la privacy. Sostenuta dal padre, la giovane si è opposta alla richiesta della madre che voleva che si sottonesse alla somministrazione del vaccino contro il Covid. Richiesta presentata all’Autorità Giudiziaria dopo che l’emergenza sanitaria era cessata e si stava assistendo al graduale allentamento delle misure restrittive. Va sottolineato come il padre non avesse condizionato la libera scelta della figlia. Si è limitato ad ascoltarla per comprendere la portata del problema e per decidere come affrontarlo.

Il Legale che ha difeso e sostenuto il padre è l’Avv. Giorgia Antonia Leone, che tra le eccezioni difensive ha messo in evidenza alcuni punti fondamentali. Il ricorso presentato dalla madre era decontestualizzato e superato. Il richiamo della giurisprudenza della Controparte era inconferente e impropria. E, soprattutto, la ragazza è una “grande minore” capace di decidere per sé. Inoltre la tipologia di vaccinazione era rischiosa per l’adolescente, il tutto supportato da valutazioni tecnico scientifiche portate all’attenzione del Tribunale di Monza. (continua a leggere dopo la foto)

L’avvocato Giorgia Antonia Leone

L’Avvocato Leone ha evidenziato come ci fosse un interesse collettivo meramente supposto sui minori circa il vaccino, e che le relative informazioni precarie e parziali collidono con la “dignità’” della persona interessata a farsi iniettare un farmaco sperimentale. La coraggiosa ragazza ha dichiarato davanti al Tribunale: “Ho sempre detto che non volevo vaccinarmi contro il Covid, in questo momento non c’è alcun obbligo né alcuna limitazione agli spostamenti o ad attività sociali. Se dovessi andare all’estero in un Paese che richiede la vaccinazione Covid, ci penserei prima di farlo, perché non sono sicura di questo vaccino, temo che possa creare problemi di salute”. (continua a leggere dopo la foto)

Opinione condivisa dal padre, il quale non considera sufficientemente testati questi vaccini. Specie in relazione ad eventuali conseguenze per i minori di età compresa tra i 12 e 15 anni, anche per quanto scritto nel bugiardino del vaccino Pfizer. I Giudici, registrato il disaccordo fra i genitori, hanno sostenuto la volontà della ragazza, valutandola ferma e risoluta nella propria decisione di non sottoporsi a vaccinazione anti-Covid per il timore di conseguenze negative sulla propria salute. Di fronte a tali evidenze, l’Autorità Giudiziaria ha rigettato la domanda della madre. L’Avv. Leone ha dichiarato che “tutta la vicenda poteva essere evitata già in fase stragiudiziale, ma l’atteggiamento della Controparte è sempre risultato, incomprensibilmente, fermo e ostinato”.