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Milano si ferma e grida di rabbia: lo stop costerà 1,7 miliardi in un mese

Pubblicato il 05/11/2020 09:52

La decisione di chiudere Milano non è piaciuta a nessuno e, soprattutto, rischia di avere un costo altissimo per il Paese. Mentre Conte annunciava i nuovi provvedimenti, scatenando la rabbia tanto del sindaco Beppe Sala quanto del governatore della Lombardia Attilio Fontana, a insorgere sono infatti subito stati anche i negozianti, tantissimi in protesta sui social già nelle ore immediatamente successive allo stop imposto dal governo. “Una decisione basata su informazioni vecchie, dei giorni scorsi, che non tengono conto dell’evoluzione della curva epidemiologica” è stata l’acccusa degli utenti. Accompagnata dalle grida rabbiose di chi si troverà a dover abbassare la propria saracinesca senza sapere se potrà rialzarla.

Milano si ferma e grida di rabbia: lo stop costerà 1,7 miliardi in un mese

Secondo gli ultimi studi realizzati da Confcommercio, a rischio sono infatti il 40% delle attività nell’area metropolitana di Milano. Lo stop potrebbe per loro trasformarsi in una condanna a morte, senza possibilità di appello. L’istituzione della “zona rossa” avrà dei costi altissimi: 1,7 miliardi di euro soltanto per il primo mese, nella speranza che successivamente si torni a misure restrittive meno rigorose. Altrimenti, la cifra potrebbe facilmente raddoppiarsi. Il tutto in una Regione, la Lombardia, dove il terziario conta 580 mila imprese e dà lavoro a 2 milioni e 625 mila addetti.

Milano si ferma e grida di rabbia: lo stop costerà 1,7 miliardi in un mese

Il rischio è quello di mandare definitivamente in frantumi la filiera economica, avverte Confcommercio. Con ristoranti e bar che, capendo come la situazione si sarebbe evoluta, avevano già iniziato a chiudere man mano che le riserve andavano esaurite e con i mercati generali ormai deserti, i grossisti costretti a non ordinare più merce dal Sud del Paese. Le immagini del deserto anche in Galleria sono il simbolo di una città costretta di colpo a fermarsi, obbligata a rinunciare alla sua voglia di fare, colpita proprio nella sua operosità.

Milano si ferma e grida di rabbia: lo stop costerà 1,7 miliardi in un mese

Sala ha tuonato contro il governo, chiedendo come dovrebbe spiegare le decisioni prese da Conte & co. ai lavoratori milanesi. Fontana gli ha fatto subito eco: “Comunicare a ora di cena che la nostra Regione è relegata in fascia rossa senza un motivo credibile è inaccettabile”. I milanesi si lamentano per la mancanza di un piano di ampio respiro da parte dell’esecutivo, che si limita a rincorrere la diffusione del Covid-19 imponendo restrizioni sempre più gravose a pioggia, un po’ qua e un po’ là. E chiedono una mano per poter respirare, senza spegnere del tutto il motore di una delle aree più produttive del Paese.

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