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Milano, Paragone supera e umilia il M5S: “Valgo più di loro”, battuta la candidata contiana

Pubblicato il 05/10/2021 09:12 - Aggiornato il 07/12/2022 18:44

Il senatore Gianluigi Paragone è soddisfatto del risultato delle elezioni milanesi: “Oggi in Italia è nato un grande partito, prendete atto”. Il leader di ItalExit ha infatti scavalcato la contiana Pavone nel capoluogo lombardo. Al Foglio dichiara: “Il Movimento? Le ha sbagliate tutte, pur avendo la premiership e i giornali a favore. Hanno espresso per due volte un premier, hanno guidato per quasi tre anni il ministero dello Sviluppo economico. Qualsiasi partito sarebbe riuscito ad accreditarsi un poco agli occhi dell’elettorato milanese Per settimane, sotto a Beppe Sala e Luca Bernardo, i grandi giornali continuavano a inserire la Pavone come terzo incomodo. Non si erano accorti che la crisi del M5s era già irreversibile, il tracollo scontato. E ora come terza forza ci siamo noi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua Paragone: “Sono felice perché due mesi fa neppure esistevamo, come movimento politico, e ora… Il M5s non esiste più. A Bologna, dove cinque anni fa ottennero il 16 per cento, ora galleggiano intorno al 3. A Trieste, città del ministro Patuanelli, vengono superati anche dalla lista No Vax. Ormai hanno un unico obiettivo: annaspano per diventare il socio di assoluta minoranza del Pd per poter dire di avere un poco vinto pure loro. Ora però scusatemi, torno a seguire lo spoglio”. (Continua a leggere dopo la foto)

Subito dopo la chiusura dei seggi, Paragone commenta il voto milanese: “I dati e i numeri che stanno arrivando da Milano, Roma, Siena, Bologna e da altri centri in cui ci siamo presentati per la prima volta alle elezioni amministrative sono inequivocabili: la vera novità di queste elezioni è la nascita di un nuovo partito che si affaccia per la prima volta sul panorama politico nazionale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Paragone: “Abbiamo affrontato campagne elettorali anomale, anestetizzate come è successo a Milano, senza avere alle spalle le strutture dei grandi partiti, senza le loro possibilità economiche e con uno spazio molto limitato sui media. Nonostante questo abbiamo raggiunto percentuali importanti con una squadra appena formata, giovane e volonterosa: e i numeri dicono che Italexit c’è, ne devono prendere atto”.

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