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“Meloni vuole a tutti i costi Cingolani”. Già pronto per lui un posto al sole, dove lo vedremo nei prossimi mesi

Pubblicato il 18/10/2022 10:42

Il tanto decantato price cap, l’arma finale che nella narrativa di Mario Draghi l’Europa avrebbe dovuto sfoderare per mettere al riparo le famiglie dagli aumenti del gas durante l’inverno, sta assumendo giorno dopo giorno le dimensioni di una colossale presa in giro. La bozza che sarà presto sul tavolo della Commissione Europea contiene le premesse per la nascita di un meccanismo temporaneo e per nulla incisivo, ben lontano da quanto invocato, inutilmente, dall’Italia. L’ennesima presa in giro firmata Bruxelles che rischia di ripercuotersi non solo sul governo uscente ma anche, in termini di popolarità, su quello che si appresta a insediarsi, capitanato da quella Giorgia Meloni scivolata via via su posizioni sempre più vicine a quelle dello stesso Draghi. Tempo, dunque, per la leader FdI di correre ai ripari. (Continua a leggere dopo la foto)

Meloni continua a insistere sulla necessità di un accordo collettivo tra i Paesi Ue che permetta di far fronte al rincaro, già in atto, delle bollette. Per fare questo, la futura premier continua a puntare tutte le sue fiches sulla figura di Mario Draghi, al quale continua a rivolgere apprezzamenti. Arrivando addirittura a volersi prendere sulle spalle parte della squadra che ha accompagnato l’ex presidente Bce in questi mesi. A partire dal quel Roberto Cingolani che pure non è stato esente da critiche, anche feroci, e per il quale Meloni avrebbe però già pronto un ruolo di spicco. (Continua a leggere dopo la foto)

Come rivelato dal Foglio, infatti, Meloni vorrebbe che Cingolani vestisse i panni dello sherpa, accompagnando a Bruxelles il suo successore, chiunque sarà. Per dare consigli e rendere più indolore possibile la transizione, trasformandosi di fatto da ministro ad advisor. Un incarico che l’ex titolare della Transizione Ecologica dovrebbe ricoprire “almeno fino a quando l’intesa sulla riforma del mercato del gas non sarà definita”. (Continua a leggere dopo la foto)

Con il passaggio di consegne al governo Meloni, a condurre la fase finale della trattativa sarebbe ovviamente un’altra persona. Ipotesi che spaventa la vincitrice delle elezioni, tanto da ipotizzare “un incarico nel governo che verrà per Cingolani. Lui ha declinato offerte ministeriali, accogliendo invece come meritevole di riflessione l’ipotesi di un suo ruolo di consulenza. In FdI c’è chi la vorrebbe fissa: una sorta di consigliere da insediare direttamente a Palazzo Chigi. Un po’ troppo per chi, come Cingolani, ha già da tempo dichiarato di voler chiudere con la politica. Il compromesso, allora, potrebbe essere quello di un ruolo (senza remunerazione) di advisor a favore del prossimo ministro della Transizione ecologica o dello Sviluppo economico”.

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