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“Porta in faccia alla Meloni”. Economia, l’ennesimo gran rifiuto. Il super tecnico dice di no

Pubblicato il 10/10/2022 09:04 - Aggiornato il 10/10/2022 09:16

La strada per il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni è tutta in salita. Oltre alla lotta intestina al centrodestra, c’è anche il problema dei 2 di picche che i supertecnici stanno dando alla premier in pectore. Come riporta in un retroscena Repubblica, “mancano tre giorni alle prime votazioni sulle Presidenze delle Camere, neanche mezzo dossier può dirsi chiuso. In compenso, i rifiuti dei ‘competenti’ si sommano ad ambizioni che non possono essere soddisfatte. L’Economia, in particolare, è un incubo: dopo il no di Fabio Panetta, è arrivato quello di Dario Scannapieco. E la leader non sa come uscire dallo stallo. Ha promesso un governo dei migliori, rischia di smarrirsi tra i corridoi di Arcore. Si gioca molto, non può mediare”. (Continua a leggere dopo la foto)

Meloni ha chiarito nei colloqui riservati: “Perdiamo tutti la faccia”. L’Economia, allora. “Tutti vorrebbero Fabio Panetta. Meloni spera nella sponda del Colle per convincerlo, lo considera il pass obbligato per i mercati e l’Europa. Lui, però, fa sapere di non essere interessato. Non intende sguarnire il board della Bce, e questa è cosa nota. Pare però che a rafforzare il rifiuto sia stato anche il pensiero di dover gestire il ministero più importante confrontandosi con le richieste di flat tax che la Lega di Salvini reclama. Va bene un salto nei buio, ma con le mani legate è davvero troppo. Anche Scannapieco si sta tirando indietro”. (Continua a leggere dopo la foto)

Meloni, allarmata, ha chiesto aiuto alla Lega: come ne usciamo? È spuntato Giancarlo Giorgetti. Sul cui nome, però, Salvini ha preso tempo. “Fosse solo il Tesoro, il problema. Un sentiero meno battuto conduce a Giulio Tremonti. Il super ministro non sarà ministro. Eppure, conterà tantissimo a capo della commissione Bilancio della Camera. Controllerà da lì la manovra, a meno che il Carroccio non provi a contrapporgli Giorgetti. Potrebbe gestire la Finanziaria con un altro potenziale ministro dell’Economia che conosce bene: Domenico Siniscalco. Fecero staffetta per due volte alla guida del Tesoro. E non fu un passaggio di consegne sereno, diciamo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il nodo politico che logora i rapporti tra alleati è però quello di Licia Ronzulli. Silvio Berlusconi la pretende in squadra. Meloni gli ha spiegato che non potrà garantirgli uno dei ministeri immaginati per la sua senatrice: Istruzione, Agricoltura o Sanità (dove si ipotizzano anche Guido Bertolaso e il preside della facoltà di Medicina del Gemelli, Rocco Bellantone). La leader è disposta ad assegnare a Ronzulli un dicastero di seconda fascia, o un posto da viceministro. Il Cavaliere, ad Arcore, ha perso la calma: “Fammi la cortesia di ricordarmi tutti gli statisti del tuo partito che avresti in mente per il governo. Elencameli uno a uno, per cortesia!”. Un po’ come con Matteo Salvini, in fondo. Voleva gli Interni: respinto. L’Agricoltura, ma con l’incarico di vicepremier: non se ne parla

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