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“Se è Mattarella a querelare i giornalisti…”. L’incredibile rivelazione de La Verità

Pubblicato il 02/12/2022 10:18 - Aggiornato il 02/12/2022 10:19

Contro Giorgia Meloni e il suo operato si può dire di tutto. È legittimo e sacrosanto. Sulla questione della querela a Saviano, però, non si può che stare dalla sua parte. Contro di lei, e a sostegno dello scrittore di “Gomorra”, si è levato il grido della sinistra e di tutto il carrozzone mediatico e giornalistico a essa legato. “Gli esponenti delle istituzioni querelano i giornalisti!”, gridano allo scandalo i più. Peccato che, come ha fatto presente Gustavo Dialetti su La Verità, la stessa sorte sia toccata nientepopodimeno che al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel suo caso, però, nessuno ha detto nulla. Eppure la dinamica è pressoché la stessa. Meloni ha precisato in un’intervista al Corriere che ha presentato (e per ora non ritirato) nei confronti di Roberto Saviano la querela “quando ero capo dell’opposizione” e non ancora Presidente del Consiglio. Certa sinistra, invece, ha voluto subito far passare il messaggio che lei ha querelato lo scrittore in veste di Premier. Ma non è tutto. (Continua a leggere dopo la foto)

Meloni ha detto: “L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una bastarda. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto”. La Meloni è in ottima, autorevolissima compagnia. Scrive infatti Gustavo Bialetti su La Verità: “Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 2009 ha querelato Alfio Caruso, autore del libro Da Cosa nasce cosa, per alcune considerazioni su suo padre, Bernardo, querela non ritirata dopo l’elezione al Quirinale, avvenuta sei anni dopo, nel 2015″. (Continua a leggere dopo la foto)

Precisa ancora Bialetti: “Mattarella era pure capo del Csm, l’organo di autogoverno dei giudici, ma niente da fare: Mattarella non rinunciò alla causa, che si è conclusa diversi anni dopo con la condanna dello scrittore a pagare 30.000 euro al capo dello Stato, che ne aveva chiesti 250.000. Nessuno, ma proprio nessuno, si è mai sognato di bacchettare Mattarella, mentre Giorgia Meloni è oggetto di continue critiche. Due pesi e due misure, la classica doppia morale della sinistra”.

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